Il Caseificio Polito. La Storia

L’azienda Caseificio Polito nasce ad Agropoli (SA) nel 2001 dai fratelli Francesco e Nicola Polito, allevatori e Casari di prima generazione nati e cresciuti ad Agropoli. Fin da piccoli raccontano di aver coltivato la stessa passione: avere un allevamento bufalino e trasformare il proprio latte.

Il percorso, iniziato nel 2001, racconta Francesco “che ci ha portati ad essere ciò che siamo oggi, è stato molto graduale, infatti all’inizio della nostra storia l’azienda era composta unicamente dall’allevamento e solo nel 2009, dopo il percorso svolto da mio fratello Nicola per diventare casaro, siamo riusciti ad aprire il caseificio omonimo”.

All’interno del caseificio si lavora solo il latte aziendale crudo con metodo tradizionale, si vende al dettaglio e attraverso una piccola rete di commercializzazione.

L’azienda è composta da circa 600 capi e sviluppa una sala di mungitura parallela a 14 poste completamente computerizzata. A quest’ultima è stata effettuata una modifica dell’uscita, grazie alla quale è stato possibile avere un maggior spazio che ha permesso un’ottimizzazione dei tempi di mungitura. Inoltre le bufale hanno a disposizione maggiore libertà che si associa ad una migliore condizione di benessere animale.

Un ulteriore salto di qualità per l’azienda è stata sicuramente la maggiore attenzione posta alla selezione genetica, infatti da un paio di anni in azienda si utilizza solo fecondazione artificiale. Grazie alla collaborazione di ANASB l’azienda ha avuto la possibilità di depositare campioni di DNA dei migliori capi ed utilizzare il sistema informatico “ANASB online”, così da avere sotto controllo la genetica della stalla.

In aggiunta negli ultimi anni, molto sentito è stato il tema dell’impatto ambientale che ci ha portati ad essere proiettati verso l’utilizzo di energie rinnovabili. A tal proposito è stato realizzato un impianto fotovoltaico da 50KWh che consente di ottimizzare i costi di energia salvaguardando nel contempo l’ambiente.

In azienda è presente anche un centro di lombricoltura nel quale si trasforma tutta la parte solida dei reflui zootecnici in humus, che in parte viene commercializzato ed in parte utilizzato come ammendante per i terreni aziendali. La parte liquida dei reflui viene riutilizzata sia per l’umidificazione delle vasche per la lombricoltura, che all’interno di un impianto di flushing. Quest’ultimo insieme ad un impianto di raschiatori, viene utilizzato per la pulizia dei paddock.

Le prospettive future sono quelle di continuare ad innovarsi nella lombricoltura e nei sistemi ecologici, costruendo anche un impianto di biogas e volgendo lo sguardo alla robotizzazione della stalla. Inoltre è di grande importanza per l’allevamento continuare il processo di miglioramento genetico con l’ausilio di ANASB.

A tal proposito un ultimo sogno nel cassetto è quello di produrre un toro da abilitare per l’Inseminazione Strumentale.

Masseria Polito. La Storia

Masseria Polito società semplice agricola con sede ad Agropoli fondata nel 2017 rappresenta l’ultima “incarnazione” di un’attività allevatoriale iniziata negli anni 50’ da Vito Polito, mio nonno.

Nel 1952 – racconta Stefano Polito – decise di affiancare alla coltivazione ortofrutticola l’allevamento bufalino, acquistando i primi 6 capi da un allevatore ebolitano.

L’allevamento rimase un’attività a conduzione familiare, fino agli anni 80, quando mio padre Giuseppe affiancando il genitore riuscì a dare all’allevamento un’impostazione di tipo imprenditoriale, con l’assunzione di manodopera e attrezzature meccanizzate.

Dal 2017, con il mio ingresso in allevamento abbiamo puntato molto all’aspetto del benessere animale. Ciò ha comportato investimenti soprattutto nell’ammodernamento e adeguamento delle strutture preesistenti e alla costruzione ultimata ad ottobre 2020 di una stalla dedicata alle manze in accrescimento, fase cruciale e delicata che rappresenta il futuro di ogni allevamento che si rispetti.

Il miglioramento genetico ha da sempre rappresentato un elemento essenziale per noi: infatti, nel 1992 una nostra bufala ha dato alla luce il primo vitello bufalino nato in Italia in seguito ad Embryo-Transfer ET eseguito dall’attuale Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali di Napoli – Federico II, chiamato appunto “ET PRIMO”.

Attualmente puntiamo molto sulla fecondazione artificiale, con il prezioso supporto reso dai tecnici ANASB per il miglioramento funzionale dei caratteri produttivi, riproduttivi e morfologici. Adottando a pieno e facendo nostri i concetti che hanno portato alla realizzazione dell’indice IBMI, puntiamo a raggiungere un miglioramento genetico armonioso, che sia funzionale alla buona vita dell’animale, consapevoli che solo così si potranno avere risultati economici positivi nel tempo.

Per il futuro stiamo valutando attentamente tutte le novità in campo dell’automazione nella gestione della routine di mungitura e in generale delle varie operazioni che si effettuano in stalla. Un altro tema sensibile che vorremmo affrontare nell’immediato futuro è quello della gestione dei reflui zootecnici, con la realizzazione di un impianto di biodigestore per la produzione di energia rinnovabile e la contestuale valorizzazione in termini agronomici dei reflui in uscita da utilizzare come ammendanti per i terreni da noi lavorati con il sistema della coltivazione biologica.

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Azienda Agricola Lenza Lunga. La Storia

L’azienda agricola Lenza Lunga nasce nel dopoguerra da mio padre Gaetano, con pochi capi allevati allo stato brado nel cuore della terra “Campania Felix”. Da quel momento, racconta Giuliano, è stato tutto un divenire: io e mio fratello Ercole con l’amore e la passione che nostro padre ci ha trasmesso da quando eravamo bambini siamo arrivati ad oggi ad allevare più di mille esemplari di bufala razza mediterranea italiana.

Gli obiettivi che ci siamo prefissati sin da subito, sono stati lavorare contemporaneamente sia sugli aspetti produttivi che su quelli genetici, migliorando allo stesso tempo le nostre stalle con tecnologie avanzate. Il nostro staff attualmente è costituito da molteplici figure professionali, come veterinari, zoonomi, impiegati e operai, perché crediamo che allevare bufale significhi avere un’impresa dinamica in cui necessitano diverse ed individuali competenze.

La nostra strategia di selezione per la produzione è quella di allevare bufale con una produzione minima dai 25 quintali in poi per lattazione con durata standard (270 gg); la riproduzione è altrettanto fondamentale, difatti utilizziamo l’inseminazione strumentale da molteplici anni grazie anche ai tecnici di cui ci avvaliamo e alla collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – DMVPA; attraverso la collaborazione con Anasb, inoltre, ricorriamo ogni anno al servizio di valutazione morfo-funzionale sia delle femmine che dei maschi allevati per la monta naturale.

L’alimentazione segue di pari passo le esigenze nutrizionali in base agli stadi fisiologici delle nostre bufale divise meticolosamente in gruppi. Ci avvaliamo del carro miscelatore per somministrare una razione omogenea.

Dal 2015 siamo anche un’azienda ad impatto zero: abbiamo introdotto un biodigestore che utilizza i reflui dei capi. Grazie a questa innovazione abbiamo la possibilità di trasformare gli scarti in elettricità e calore. Con l’impianto fotovoltaico si chiude il ciclo dell’azienda a impatto zero, perché ricaviamo dall’energia solare energia elettrica per cui siamo totalmente autosufficienti.

Infine, nello scorso 2021 abbiamo partecipato al XXI ciclo di prove di progenie Anasb con l’entrata del nostro torello in graduatoria, sperando a breve di iniziare a diffondere la nostra genetica sul territorio nazionale e, perché no, internazionale.

In ultimo ma non per minore importanza, l’azienda in collaborazione con diversi partner tra cui il DMVPA si è aggiudicato un Pon Mise con il progetto Transfer: Tecnologie innovative per la realizzazione di una smart farm settore bufalino. La ricaduta positiva è stato l’ampliamento della sala di mungitura con il robot che sarà operativo entro questo giugno 2022. Il nostro passo successivo sarà quello di ammodernare la vitellaia perché tutto inizia da lì e pensiamo di avvalerci anche per questo settore di attrezzature di precisione e all’avanguardia.

Società Agricola La Margherita: Fratelli Rega. La Storia

L’attività di allevamento Bufalino della famiglia Rega nasce nel 1992, traendo spunto dalla pluriennale esperienza nell’allevamento di vacche da latte, che ha caratterizzato la famiglia dalla fine del XIX secolo.

Il primo dei due insediamenti produttivi sorge a Ciorlano, piccolo comune campano al confine con il Molise, all’interno degli splendidi scenari naturalistici di quella che fu la reale riserva di caccia Borbonica di Torcino, da sempre annoverata tra i luoghi più belli ed incontaminati dell’intero “Regno delle Due Sicilie”. È proprio in questi luoghi che re Ferdinando IV, cagionevole di salute, riacquistò forza e vigore, dedicandosi alle passeggiate a cavallo e alla caccia.

Il concetto che ha portato alla creazione dell’azienda agricola parte dalle aule della prestigiosa Università di Scienze Agrarie di Portici, dove il fondatore Enrico Rega, allora studente, introdusse un totale rinnovamento nelle metodologie di produzione e di gestione delle aziende casearie.

L’allevamento rappresenta oggi una realtà innovativa per il suo settore, coniugando la più antica tradizione con concetti all’avanguardia come la sostenibilità e la responsabilità d’impresa. L’amore per l’allevamento e per la produzione casearia ereditata da Pasquale Rega – nonno del fondatore Enrico e famoso per i suoi prodotti già nel 1890 – è stato attualizzato con pratiche gestionali innovative. L’obiettivo fissato allora fu quello di creare un’azienda che potesse porre sul mercato un prodotto di qualità superiore, incentivando il rispetto per l’ecosistema, per gli animali e soprattutto per le persone.

Oggi tutto ciò si traduce nella Società Agricola la Margherita, gestita dai fratelli Luigi (32 anni) e Massimo (30 anni), e dalla sorella Maria Cristina (26 anni). Nell’azienda si lavora ogni giorno con amore, passione e dedizione, al fine di produrre il vero fiore all’occhiello dell’azienda, la mozzarella di Bufala Mediterranea Italiana BIOLOGICA D.O.P. Il metodo di allevamento Biologico certificato ha caratterizzato il focus della famiglia Rega che, nel 2012, si arricchisce e si amplia con la tenuta di Rocca D’Evandro dove ad oggi sono allevate circa 1600 bufale.

L’attenzione al benessere animale, partendo dal favorire per quanto più sia possibile l’estensione dell’allevamento e la nutrizione dei capi con una dieta priva di insilati e con basso apporto di proteine, rappresentano il core concept dell’azienda ed il potenziamento di queste prassi sarà alla base degli investimenti programmati per i prossimi anni. Il supporto reso dalla collaborazione con ANASB ha consentito un continuo miglioramento genetico sia per gli aspetti morfologici che per quelli produttivi, garantendo ottimi risultati per l’azienda biologica (che ha molte limitazioni rispetto a quello convenzionale).

Annesso ai 2 allevamenti la società ha realizzato il caseificio Ponte Reale “Gruppo Rega”, mantenendo la gestione familiare della struttura, ed è presente con i suoi prodotti sia sul territorio nazionale che in tutti i paesi dell’Europa occidentale, del Nord America e del Giappone.

Tenuta Vecchio Franco. La Storia

“L’ azienda denominata Società Agricola Semplice Tenuta Vecchio Franco, nasce quando mio padre negli anni ’80 decise di affacciarsi al mondo della zootecnia. La mia famiglia si è sempre dedicata all’agricoltura e mio padre, spinto dalla passione per questi splendidi animali, decise di acquistare una primissima bufala. Così giorno dopo giorno, ai piedi della collina di Altavilla Silentina, ha preso vita una piccola azienda bufalina che attualmente conta circa duecento bufale” – racconta Andreina Vecchio.

Andreina e le sue sorelle oggi conducono con grande dedizione l’azienda di famiglia, avendo ereditato con essa sin da piccole la grande passione per questa attività. Negli ultimi anni si sono dedicate agli investimenti e all’ammodernamento delle strutture: “[…]abbiamo puntato in primis nella tecnologia – dice Andreina – installando un nuovo impianto di mungitura, e nella sostenibilità ambientale con la produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile”. 

“Il nostro rapporto associativo con ANASB risale al 2010, da sempre abbiamo effettuato selezione genetica con la raccolta dei dati prodottivi certificata dal sistema AIA. Negli ultimi anni, ci siamo molto avvicinate alla vita associativa grazie al lavoro svolto dagli esperti di razza: ci supportano con grande competenza e professionalità. Grazie alle valutazioni morfo-funzionali abbiamo la possibilità costante di conoscere al meglio le nostre bufale e di valorizzarle in tutto il loro potenziale con i dati ottenuti dalle valutazioni genetiche” – continua Andreina.

Società Agricola Semplice Tenuta Vecchio Franco11

I risultati del miglioramento genetico, infatti, non riguardano solo le caratteristiche morfologiche e quantitative del latte prodotto per singola bufala, ma si concentrano anche sulla resa della mozzarella senza tralasciare lo stato di salute e la longevità dell’animale, raggiungendo così alti gli standard di benessere.

“L’obiettivo futuro è sicuramente quello di migliorare l’azienda sempre di più, puntando soprattutto alla qualità della produzione di latte. Per raggiungerlo cerchiamo di formarci al meglio, grazie anche agli studi universitari. L’impegno e l’attenzione al benessere animale e alla sostenibilità ambientale sono sempre più alti, convinte che questi siano i veri pilastri di un’azienda zootecnica che vive in sinergia con la natura”.

Un nuovo passo importante per la BMI

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb

Di recente sono emerse importanti e fondamentali novità nel campo della ricerca scientifica applicata al settore bufalino. Grazie agli studi effettuati nell’ambito della genomica – che consente di studiare l’organizzazione e la struttura dei geni di un organismo nel contesto dell’intero genoma – oggi è infatti possibile distinguere le diverse razze e sub-specie bufaline allevate in tutto il mondo.

In tal modo è stato possibile verificare come la nostra Bufala Mediterranea Italiana (BMI) si differenzia dalle altre popolazioni bufaline presenti nel continente europeo, specialmente rispetto alle popolazioni allevate in Ungheria, Romania e Bulgaria. Queste conoscenze vanno a tutto vantaggio della selezione e del corretto uso dei riproduttori per il miglioramento della BMI.

La selezione genomica della BMI - il punto della situazione

Il bufalo di tipo “River” è stato selezionato un po’ in tutto il mondo per la produzione di latte, ma mai attraverso programmi di selezione strutturati come in Italia. Rispetto ad altri Paesi, gli allevamenti bufalini presenti in Italia hanno da sempre mirato anche alla tutela di questa razza (riconosciuta ufficialmente nel 2000 dal Mipaaf) per la salvaguardia delle sue peculiari caratteristiche produttive e in coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla Politica Agricola Europea nei settori della riproduzione, ricostituzione e conservazione della biodiversità zootecnica. La selezione genetica della bufala di razza mediterranea italiana ed il sistema adottato fino ad oggi rappresentano il fiore all’occhiello della zootecnia italiana e bufalina in particolare. Il sistema di controlli realizzati secondo le norme dettate dal Mipaaf e l’applicazione degli standard stabiliti dall’ICAR (International Committee for Animal Recording), ha creato un notevole interesse nei Paesi in cui è allevata la specie, in particolare per la completezza e continuità dei dati registrati e per la funzione di controllo assegnata agli Enti Selezionatori.

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb
Figura 1: schema sulla gestione e qualità dei dati per la selezione genetica delle popolazioni bufaline in Italia e nel mondo

Al di là delle caratteristiche fenotipiche che differenziano le principali razze bufaline, uno degli obiettivi di ricerca a livello mondiale è sempre stato quello di capire e studiare quale struttura genetica si “nasconde” dietro al fenotipo. È infatti la struttura genetica che ci ha permesso di capire davvero quanto due individui siano simili e cosa determina, ad esempio, la loro capacità produttiva. L’ultimo decennio è stato ricco di novità in tal senso ed ha fornito strumenti innovativi (come, ad esempio, pannelli di marcatori ad alta densità) che hanno permesso di esplorare aspetti sino ad ora meno conosciuti attraverso l’utilizzo della genomica.

Come noto nel 2010 è partita un’iniziativa volta a sequenziare e caratterizzare l’intero genoma bufalino della razza Mediterranea Italiana, promossa dal Parco Tecnologico Padano di Lodi con la supervisione di ANASB. La sequenza completa del genoma bufalino è stata completata nel 2013 da parte del Water Buffalo Genome Consortium, ma il processo di annotazione, cioè quel lavoro che progressivamente colloca i diversi geni nella posizione precisa in cui si trovano sui diversi cromosomi, è tutt’ora in corso.

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb
Figura 2: Olimpia da Farfengo, la bufala di razza Mediterranea Italiana di cui è stato ricostruito l'intero genoma

Nel seguente schema sono riportate le principali tappe raggiunte dalla ricerca genomica nell’ultimo decennio, partendo dall’ottenimento della sequenza completa del genoma bufalino della BMI fino al recente utilizzo degli strumenti genomici innovativi, utili ad investigare la struttura e la diversità genetica delle popolazioni bufaline. Per maggiori approfondimenti rimandiamo all’interessante articolo di ANASB (Genomica: una lente di ingrandimento sul Bufalo Mediterraneo Italiano) pubblicato su Ruminantia.

Grazie agli studi più recenti è stato possibile visualizzare quali componenti genetiche caratterizzano le razze bufaline presenti nei territori intra ed extra europei e di stabilire anche la storia della loro formazione. In particolare, sono state evidenziate importanti differenze genetiche tra le principali razze bufaline allevate in Europa, distinguendo in maniera evidente la popolazione della BMI da quelle presenti in Ungheria, Bulgaria e Romania, come rappresentato graficamente nello schema seguente.

La selezione genomica della BMI – prossimi passi

Le attività avviate hanno l’obiettivo di genotipizzare il più elevato numero possibile di soggetti con i chip a DNA disponibili, per i quali siano accessibili anche dati anagrafici e fenotipici (produzioni, valutazioni morfologiche, ecc.), in modo da ottenere delle valutazioni genomiche stabili e affidabili.

Considerazioni finali

Grazie alle analisi eseguibili oggi sul genoma bufalino, risulta molto più facile ed immediato capire come si relazionano razze o sub-specie diverse e come utilizzare queste informazioni per pianificare una selezione in modo corretto, funzionale ed efficiente.

Uno dei prossimi obiettivi cui mira ANASB, in stretta collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, il CNR IBBA ed altri importanti atenei nazionali ed internazionali, sarà di ottenere la stima ed una prima applicazione degli indici genomici, capaci di predire già alla nascita (o prima) e con una migliore accuratezza il valore genetico di un soggetto. Questo grazie al contributo di informazioni sui profili genetici degli ascendenti ed alle correlazioni fra questi e le performance produttive e morfo-funzionali di tanti animali genotipizzati con dati registrati.

Tutto ciò rappresenta il primo fondamentale passo del processo di genotipizzazione della popolazione bufalina che consentirà di accedere a nuove conoscenze e informazioni a tutto vantaggio del corretto uso dei riproduttori per il miglioramento, la tutela e la valorizzazione della BMI in modo sempre più funzionale ed efficiente.

Caseificio Cicatelli. La Storia

Caseificio Cicatelli. La Storia

“Mi chiamo Loris Cicatelli e sono nato nel 1975 da una famiglia di agricoltori. Fin da piccolo aiutavo la mia famiglia nella coltivazione dei campi. Crescendo questo mestiere mi ha appassionato sempre più, fino a consentirmi di dare vita a diverse aziende nel settore agroalimentare.”  É proprio l’amore ed il rispetto per la natura in tutte le sue forme e colori che spinge Loris Cicatelli a seguire gli studi agrari presso l’Istituto Tecnico di Eboli (SA). Una volta raggiunta la maturità, decide di dedicarsi alla vendita di prodotti caseari e insieme all’aiuto del fratello Adriano, nel marzo del 2009, fonda un caseificio per la produzione di mozzarella di bufala: Caseificio Cicatelli.

Caseificio Cicatelli, situato in un antico casale di famiglia, nel verde dell’oasi WWF di Persano, e circondato uno splendido uliveto, si concentra solo sulla produzione di prodotti di alta qualità, ricercando continuamente quel sapore senza tempo, tipico di una produzione che predilige la qualità sulla quantità. Così, in pochi anni, la produzione passa dalla lavorazione di 100 litri di latte di bufala al giorno a 5000 litri.

Da qui nasce l’idea di coronare il sogno del mio percorso formativo, creando un’azienda bufalina tutta mia” – racconta Loris Cicatellila mia missione da sempre è stata quella di allevare bufale nel rispetto del benessere animale e di selezionare solo i soggetti migliori”.

Sin dalla nascita l’azienda Cicatelli è associata ANASB. Contribuisce al miglioramento genetico con la raccolta dei dati produttivi certificati, con le valutazioni morfologiche e con il deposito di DNA della mandria allevata. Seleziona, inoltre, attraverso l’impiego dell’inseminazione strumentale al 100%, “[…]perché solo così” – afferma Loris Cicatelli“è stato possibile accelerare il progresso genetico della stalla”.

Le tue migliori Bufale da oggi sono Online

Con l’uscita a breve del nuovo Indice Genetico Bufale e Tori n° 39 verrà offerta ai soci la possibilità di consultare sul portale ANASB Online i propri soggetti aziendali pubblicati nelle tabelle bufale e manze, con e senza padre certo.

Le tabelle, in formato Excel, permetteranno di ordinare i soggetti per il filtro desiderato (es. indice IBMI, indice latte, indice resa, altro) e saranno liberamente scaricabili.

Le credenziali d’accesso al portale vanno richieste inviando una mail ad info@anasb.it, seguendo le indicazioni presenti sul nostro sito alla pagina ANASB Online.

Questa novità si aggiunge alle altre funzioni presenti su ANASB Online, il portale dei servizi che permette ai soci di visualizzare e scaricare utili informazioni relative al proprio allevamento.

Anasb Online Le tue migliori Bufale da oggi sono Online

In particolare i soci hanno a disposizione:

  • Depositi DNA e accertamenti di ascendenza dei propri capi;
  • Soggetti punteggiati e da punteggiare;
  • Tori aziendali abilitati alla monta naturale;
  • Medie produttive;
  • Consistenze aziendali;
  • Femmine senza deposito DNA.

Ricordiamo che il portale ANASB Online verrà progressivamente arricchito con nuove funzioni, strumenti e report per la gestione aziendale, ed è a disposizione per tutte le aziende sottoposte a controllo funzionale che hanno le credenziali di accesso.

Per chi fosse interessato anche a conoscere il valore genetico di tutti i soggetti aziendali indicizzati (tanto i maschi quanto le femmine), ricordiamo che può farne richiesta agli uffici ANASB mandando una mail ad info@anasb.it.

Link al portale ANASB Online

Manuale d’uso ANASB Online

Progetto Cibo e Sviluppo Sostenibile ANASB

Con l’obiettivo di valorizzare la ricerca sperimentale e favorire l’assistenza agli allevatori, nel 2018 ANASB ha partecipato ad un bando del settore agroalimentare dedicato ai dottori di ricerca – progetto PhD Cibo e Sviluppo Sostenibile (F.A.I. Lab) collocandosi al 6° posto nella graduatoria su 119 progetti presentati.

Il progetto è finanziato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per il tramite della Fondazione CRUI (Fondazione dei Rettori e delle Università Italiane) ed ha come focus principale quello di sperimentare l’utilizzo di metodi innovativi nel miglioramento genetico e l’adozione della genomica anche per la BMI. La candidata vincitrice del bando è risultata la Dr.ssa Mayra Carpio Gomez dell’Ufficio Studi Anasb, che nel periodo progettuale di 3 anni realizzerà importanti studi per la BMI.

Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB

I risultati del primo anno di attività hanno riguardato principalmente:

a) l’utilizzo di metodi statistici di analisi in grado di ottimizzare l’informazione fenotipica disponibile attraverso i controlli funzionali;

b) la ricerca di nuovi strumenti selettivi che identifichino animali più longevi ed efficienti;

c) l’inclusione nel calcolo degli indici i cosiddetti gruppi genetici.

Gli aggiornamenti effettuati sono sintetizzati in termini divulgativi nelle schede sottostanti e nello specifico riguardano:

  • un’analisi del pedigree per studiare la variabilità genetica e la struttura demografica della BMI;
  • l’implementazione dell’uso di gruppi genetici nella valutazione genetica;
  • l’analisi della longevità come carattere funzionale nel BMI.

L’utilizzo dei gruppi genetici nel modello di calcolo degli EBV è il metodo che è stato già utilizzato per la pubblicazione indice IBMI n.38 (Ottobre 2020) ed è stato oggetto di pubblicazione su riviste nazionali (Ruminantia) e internazionali (Frontiers).

La Longevità (Figura 1), è un carattere funzionale che ha avuto una crescente importanza economica negli ultimi due decenni ed ANASB sta sviluppando la metodologia per valutare geneticamente questo carattere, al fine di ottenere un indice genetico che migliori tale carattere nella BMI.

Il primo passo è identificare gli effetti non genetici che possono influenzare la longevità nell’BMI. Come risultati preliminari, è stata determinata la vita produttiva media per regioni/zone geografiche (Figura 2) o l’età al primo parto (Figura 3).

Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB
Figura 1. Schema di sintesi utile per evidenziare l’importanza economica che ha longevità.
Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB
Figura 2. Longevità media per regione nella BMI (CAM=Campania, LAZ=Lazio, NOR=Nord Italia, SUR=Sud Italia e Isole).
Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB
Figura 3. Distribuzione dell’Età al primo parto per regione (CAM=Campania, LAZ=Lazio, NOR=Nord Italia, SUR=Sud Italia e Isole) nella BMI.

Un altro importante studio che si sta sviluppando è il rapporto tra cellule somatiche (SCC) e caratteri legati all’apparato mammario. Le infezioni mammarie nel bestiame sono un grave problema che danneggia la salute degli animali, con conseguenti significative perdite economiche nel settore lattiero-caseario. Questo studio può essere utile per definire soglie affidabili per SCC e selezionare individui che favoriscono una diminuzione della sua presenza nel latte.

Sia l’analisi sulla longevità che il rapporto tra le cellule somatiche e l’apparato mammario sono lavori che sono stati preparati in vista del prossimo 24° Congresso ASPA che si terrà a Padova dal 15 al 18 giugno 2021. (https://www.aspapadova2021.org/site/)

I lavori svolti da ANASB e quelli in esecuzione indirizzano verso un’unica strada: continuare ad accelerare lo sviluppo ed il rilascio di nuovi indici genetici e, prossimamente, genomici. Questo al fine di fornire agli allevatori strumenti di selezione efficaci, immediati e moderni, che migliorino criteri di selezione relativi alla funzionalità (longevità, persistenza della lattazione, locomozione, altro), al benessere animale, alla resistenza alle malattie ed all’efficienza riproduttiva (fertilità, intervallo interparto, età al primo parto, facilità al parto).

L’azienda Rinna. La Storia

L’azienda Rinna. La Storia1

“Quando l’Azienda Rinna è stata ereditata nel 1993 da mio padre, Pietro Rinna – racconta Salvatore Rinna – contava circa 15 capi bufalini e un totale di circa dieci ettari di terra.”

Negli anni a venire l’azienda e il suo allevamento crescono, acquistando territori limitrofi e passando agli attuali 150 ettari di terreno. Anche il numero del bestiame aumenta, e nel giro di pochi anni passa a circa 1.150 capi bufalini allevati per la totale produzione di latte da destinare alla trasformazione in mozzarella di bufala.

Ma è nel 1995 che, con la sentita esigenza di valorizzare il proprio prodotto che prende vita un nuovo, brillante progetto: La Stella di Amaseno, un caseificio ad hoc per la produzione di mozzarella. Ancora oggi sito in Pratica, provincia di Frosinone.

La Stella di Amaseno. Azienda Rinna

L' azienda Rinna. Oggi

Con il tempo, il management e le strutture si sono ulteriormente sviluppate. Oggi, difatti, l’azienda consiste in due allevamenti bufalini, uno ad Amaseno (FR) ed uno a Pontinia (LT) e dal 2010 ne fanno parte anche i miei figli, Marco e Fabrizio .

Da qualche anno, inoltre, l’Azienda Rinna è socio di ANASB. Ciò permette di svolgere un lavoro che comprende il rilievo delle produzioni e quindi il monitoraggio dei diversi andamenti qualitativi e quantitativi, le valutazioni morfologiche delle bufale in produzione e dei tori abilitati alla monta naturale ed il miglioramento genetico della mandria. Anche l’utilizzo della tecnica dell’Inseminazione Strumentale ha visto un ampio utilizzo per velocizzare le tempistiche del progresso genetico.

Il nostro allevamento ha regole di base che si fondano sul rispetto del benessere animale e della sostenibilità ambientale, requisiti essenziali per una corretta gestione dei capi in allevamento e funzione della qualità delle produzioni.” afferma Salvatore Rinna.

“E’ il territorio di Amaseno che consente tutto ciò – sottolinea con orgoglio Salvatore – il nostro luogo conserva ancora una visione rurale del territorio, integrandosi perfettamente con le attività agricole e agro-artigianali connesse all’allevamento della bufala. Ed è proprio la bufala che assicura vitalità e progresso alle comunità locali e che influenza sapientemente le usanze del posto. La bufala è un’inimitabile risorsa zootecnica che assicura la continuità delle tradizioni e lo sviluppo di nuove attività.”