Seminario ANASB alla Fieragricola di Verona 2022

Le nuove frontiere della selezione per la Bufala Mediterranea Italiana

Grande successo per il primo seminario tecnico del progetto BIG tenutosi nell’ambito della 115ª edizione della Fiera Agricola a Verona.

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Alla 115ª edizione della “Fieragricola” di Verona, dal 2 al 5 marzo 2022, Anasb è stata presente con il proprio stand e due splendidi esemplari di categoria manze provenienti dall’azienda agricola Le Copette di Tiziano Bergia sita in provincia di Torino.

In tale contesto, sabato 5 marzo presso la sala Puccini, è stato realizzato il primo Seminario di approfondimento del Progetto BIG sul tema: “Le nuove frontiere della selezione per la Bufala Mediterranea Italiana”. Di seguito riportiamo una sintesi dei lavori del seminario.

In apertura dei lavori il Presidente Nicola Palmieri ha espresso la sua piena soddisfazione per l’aggiudicazione del progetto BIG, sottolineando che segna di un risultato fondamentale e ottenuto grazie allo sviluppo e alla crescita dell’Ente Selezionatore ANASB nel campo del miglioramento genetico del settore bufalino negli ultimi anni.

I contenuti del seminario sono stati introdotti dall’intervento di Massimo Benvenuti del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali DISR VII, con una approfondita descrizione delle finalità della sottomisura 10.2 del PSRN e del suo valore per il settore bufalino in considerazione dell’importanza rivestita ai fini scientifici, economici, sociali, storici e culturali. In particolare, ha sottolineato come il raggiungimento degli obiettivi previsti possa contribuire sia alla conservazione e caratterizzazione delle risorse genetiche animali di interesse zootecnico al fine di conoscerne e valorizzarne l’unicità genetica e le connesse potenzialità produttive attuali e future, che al mantenimento della variabilità genetica degli animali d’interesse zootecnico.

Nella sua qualità di coordinatore scientifico del progetto ha moderato i lavori del seminario Gianluca Neglia professore ordinario del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali della Federico II di Napoli, che ha ricordato come BIG risulti fondamentale per la specie bufalina perché finalmente verrà realizzato il passaggio rivoluzionario dalla selezione genetica alla Selezione Genomica. Neglia ha sottolineato come attraverso l’attuazione e lo svolgimento del progetto si potrà assistere ad un passo unico e fondamentale per il settore bufalino nel nostro Paese, potendo segnare e accelerare la strada per il futuro del miglioramento genetico della BMI. A tale proposito ha evidenziato come sarà possibile migliorarne le attitudini riproduttive, la resilienza e la resistenza alle malattie, il benessere e ridurre allo stesso tempo l’impatto ambientale.

Approfondimento ulteriore è stato affrontato dal ricercatore del CNR-IBBA nonché componente della Commissione Tecnica Centrale di ANASB dal 2018, Stefano Biffani, che ha mostrato i primi risultati della genomica nella BMI ottenuti grazie al progetto BIG. A tale proposito ha messo in evidenza come nella specie bufalina sia assolutamente possibile usare i genotipi nella valutazione genetica per ottenere indici genomici più accurati così come è fondamentale usare i genotipi insieme ai fenotipi non solo per aumentare la validità del dato ma anche per diminuire l’intervallo generazionale.

Nell’intervento successivo Roberta Cimmino, dell’Ufficio Studi ANASB, ha mostrato i primi risultati del progetto BIG per i caratteri funzionali al fine di migliorare la longevità della razza, descrivendo come la longevità della BMI sia influenzata da molti dei fattori non genetici e come, in particolare, siano i caratteri legati al sistema mammario ad avere un maggiore impatto sulla longevità. Tali approfondimenti permettono di gettare le basi per lo sviluppo ed il calcolo degli indici di selezione relativi ai caratteri funzionali, a caratteri innovativi nonché indici aggregati.

L’ultimo intervento del seminario è stato di Mayra Gómez Carpio dell’Ufficio Studi ANASB che ha mostrato i primi risultati del progetto BIG per i caratteri riproduttivi. Nello specifico ha presentato l’Indice età al primo parto, l’Indice primo intervallo tra i parti e l’Indice aggregato intervalli tra i parti successivi. A tale proposito ha evidenziato come il progresso genetico di un carattere riproduttivo sia più lento rispetto a quelli produttivi, in quanto influenzato e correlato a diversi fattori non genetici e che anche per la BMI la strada della genomica è assolutamente perseguibile.

A conclusione dei lavori il presidente Nicola Palmieri, ringraziando i partecipanti al seminario, ha auspicato per il prossimo triennio una fattiva e proficua prosecuzione di tutte le azioni del Progetto BIG compresi i numerosi incontri di approfondimento, di disseminazione e di confronto con gli allevatori bufalini riguardanti le innovazioni a favore della BMI in Italia.

BIG: Bufala Mediterranea Italiana – Tecnologie Innovative per il miglioramento genetico

La biodiversità rappresenta uno dei capisaldi dei Piani di Sviluppo Rurale sviluppati dal 2014 al 2020, sul quale hanno lavorato le associazioni di razza italiane in collaborazione con le più importanti Università del nostro Paese. Mantenere il più elevata possibile la biodiversità è stato l’obiettivo primario degli enti che salvaguardano le specie in via di estinzione, ma anche di tutti coloro che si occupano di selezione e miglioramento genetico. In assenza di biodiversità o variabilità genetica, infatti, non è possibile selezionare e fare progressi.

Gli ultimi progetti legati ai finanziamenti europei di piani di sviluppo rurale nazionale hanno dato nuovo impulso alla ricerca non solo nelle grandi razze bovine da latte come la Frisona, ma anche nelle razze da carne, a duplice attitudine e nella Bufala Mediterranea Italiana, con l’obiettivo comune di sviluppare nuovi strumenti selettivi e conoscenze a disposizione degli allevatori, per costruire mandrie in cui la biodiversità viene mantenuta e preservata, il benessere migliorato e l’impatto ambientale diminuito, ossia le basi per l’allevamento sostenibile.

ANASB, con il Dipartimento Medicina Veterinaria e Produzioni Animali (DMVPA) dell’Università Federico II di Napoli è capofila del Progetto BIG – Bufala Mediterranea Italiana – Tecnologie Innovative per il Miglioramento Genetico, presentato nel 2020 nell’ambito del Programma Sviluppo Rurale Nazionale Biodiversità – Sottomisura 10.2 ed approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) nel 2021. Tale progetto è coadiuvato dal supporto tecnico/scientifico di partner leader nel settore ed in particolare:

  • l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (IBBA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR);
  • l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM);
  • il Consorzio Incremento Produttivo Allevamenti Bufalini (CIPAB);
  • il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse naturali e Ambiente – DAFNAE – Università di Padova.

Il progetto, di durata triennale (2020 – 2023), ha come scopo il miglioramento genetico di caratteri innovativi legati alla resistenza/resilienza a patologie (brucellosi, tubercolosi, paratubercolosi, emimelia trasversa), alla sostenibilità ambientale (efficienza alimentare, emissioni in atmosfera), alla qualità delle produzioni (caseificazione), alla valorizzazione della produzione della carne come prodotto secondario (ad esempio muscolosità e BCS) ed il mantenimento della variabilità genetica nella razza bufala Mediterranea Italiana attraverso il controllo dell’inbreeding e la costituzione di una biobanca di materiale seminale maschile e embrioni.

Il tutto si svolgerà attraverso 10 azioni, suddivise tra i vari partner, con i seguenti obiettivi:

  1. Realizzazione di una nuova scheda per la valutazione morfologica realizzata su nuovi descrittori biometrici da rilevare in 900 aziende.
  2. Analisi genomiche su circa 6000 soggetti; sequenziamento completo del DNA di 20 soggetti; caratterizzazione di una serie di mutazioni genetiche; analisi cariologica di 24 tori.
  3. Report e pipeline per il controllo interno dei dati analizzati (pedigree, quanti-qualitativi, molecolari, genetici e genomici).
  4. Sviluppo di numerosi indici genetici di seguito alcuni: 3 indici genetici per caratteri riproduttivi; 8 per caratteri funzionali come lo studio della persistenza di lattazione; 3 per caratteri innovativi come lo studio delle emissioni metano.
  5. Studio e rilievo di dati fenotipici relativi alla sostenibilità ambientale, al benessere animale e alla efficienza alimentare. Sarà inoltre prodotto un piano di accoppiamento ad hoc.
  6. Monitoraggio della variabilità genetica e della parentela utilizzando dati di pedigree e dati genomici.
  7. Valutazione della prevalenza delle zoonosi nei diversi allevamenti/province/regioni.
  8. Campionamento di materiale biologico su 6000 soggetti da destinare alle analisi di fenotipi innovativi.
  9. Realizzazione di un database relazionale contenente tutti i dati raccolti durante il progetto, che verranno elaborati mediante modelli statistici avanzati. Realizzazione di 7 indici aggregati.
  10. Attività di disseminazione dei risultati ottenuti tramite un portale web dedicato al progetto, newsletter, materiale informativo e attraverso l’organizzazione di eventi al fine di dare massima diffusione al comparto bufalino su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo principale del progetto BIG si focalizza sulla possibilità di gettare le basi per il passaggio rivoluzionario che si potrà effettuare da quella che oggi è la selezione genetica a quella che domani sarà la selezione genomica della Bufala Mediterranea Italiana.


I principali vantaggi ottenibili dai piani di selezione genomica sono rappresentati da:

  • Rapido aumento del progresso genetico (grazie all’enorme accorciamento dell’intervallo generazionale);
  • Possibilità di selezionare anche per caratteri diversi da quelli esclusivamente produttivi (sanità, fertilità, efficienza produttiva, conversione alimentare, produzioni di gas serra);
  • Maggiore accuratezza e attendibilità delle valutazioni genetiche
    Migliore programmazione degli accoppiamenti.

Con l’attuazione e lo svolgimento del progetto BIG si potrà assistere ad un passo unico e fondamentale per il settore bufalino del nostro Paese, potendo davvero segnare la strada per il futuro del miglioramento genetico della Bufala Mediterranea Italiana.

Un nuovo passo importante per la BMI

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb

Di recente sono emerse importanti e fondamentali novità nel campo della ricerca scientifica applicata al settore bufalino. Grazie agli studi effettuati nell’ambito della genomica – che consente di studiare l’organizzazione e la struttura dei geni di un organismo nel contesto dell’intero genoma – oggi è infatti possibile distinguere le diverse razze e sub-specie bufaline allevate in tutto il mondo.

In tal modo è stato possibile verificare come la nostra Bufala Mediterranea Italiana (BMI) si differenzia dalle altre popolazioni bufaline presenti nel continente europeo, specialmente rispetto alle popolazioni allevate in Ungheria, Romania e Bulgaria. Queste conoscenze vanno a tutto vantaggio della selezione e del corretto uso dei riproduttori per il miglioramento della BMI.

La selezione genomica della BMI - il punto della situazione

Il bufalo di tipo “River” è stato selezionato un po’ in tutto il mondo per la produzione di latte, ma mai attraverso programmi di selezione strutturati come in Italia. Rispetto ad altri Paesi, gli allevamenti bufalini presenti in Italia hanno da sempre mirato anche alla tutela di questa razza (riconosciuta ufficialmente nel 2000 dal Mipaaf) per la salvaguardia delle sue peculiari caratteristiche produttive e in coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla Politica Agricola Europea nei settori della riproduzione, ricostituzione e conservazione della biodiversità zootecnica. La selezione genetica della bufala di razza mediterranea italiana ed il sistema adottato fino ad oggi rappresentano il fiore all’occhiello della zootecnia italiana e bufalina in particolare. Il sistema di controlli realizzati secondo le norme dettate dal Mipaaf e l’applicazione degli standard stabiliti dall’ICAR (International Committee for Animal Recording), ha creato un notevole interesse nei Paesi in cui è allevata la specie, in particolare per la completezza e continuità dei dati registrati e per la funzione di controllo assegnata agli Enti Selezionatori.

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb
Figura 1: schema sulla gestione e qualità dei dati per la selezione genetica delle popolazioni bufaline in Italia e nel mondo

Al di là delle caratteristiche fenotipiche che differenziano le principali razze bufaline, uno degli obiettivi di ricerca a livello mondiale è sempre stato quello di capire e studiare quale struttura genetica si “nasconde” dietro al fenotipo. È infatti la struttura genetica che ci ha permesso di capire davvero quanto due individui siano simili e cosa determina, ad esempio, la loro capacità produttiva. L’ultimo decennio è stato ricco di novità in tal senso ed ha fornito strumenti innovativi (come, ad esempio, pannelli di marcatori ad alta densità) che hanno permesso di esplorare aspetti sino ad ora meno conosciuti attraverso l’utilizzo della genomica.

Come noto nel 2010 è partita un’iniziativa volta a sequenziare e caratterizzare l’intero genoma bufalino della razza Mediterranea Italiana, promossa dal Parco Tecnologico Padano di Lodi con la supervisione di ANASB. La sequenza completa del genoma bufalino è stata completata nel 2013 da parte del Water Buffalo Genome Consortium, ma il processo di annotazione, cioè quel lavoro che progressivamente colloca i diversi geni nella posizione precisa in cui si trovano sui diversi cromosomi, è tutt’ora in corso.

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb
Figura 2: Olimpia da Farfengo, la bufala di razza Mediterranea Italiana di cui è stato ricostruito l'intero genoma

Nel seguente schema sono riportate le principali tappe raggiunte dalla ricerca genomica nell’ultimo decennio, partendo dall’ottenimento della sequenza completa del genoma bufalino della BMI fino al recente utilizzo degli strumenti genomici innovativi, utili ad investigare la struttura e la diversità genetica delle popolazioni bufaline. Per maggiori approfondimenti rimandiamo all’interessante articolo di ANASB (Genomica: una lente di ingrandimento sul Bufalo Mediterraneo Italiano) pubblicato su Ruminantia.

Grazie agli studi più recenti è stato possibile visualizzare quali componenti genetiche caratterizzano le razze bufaline presenti nei territori intra ed extra europei e di stabilire anche la storia della loro formazione. In particolare, sono state evidenziate importanti differenze genetiche tra le principali razze bufaline allevate in Europa, distinguendo in maniera evidente la popolazione della BMI da quelle presenti in Ungheria, Bulgaria e Romania, come rappresentato graficamente nello schema seguente.

La selezione genomica della BMI – prossimi passi

Le attività avviate hanno l’obiettivo di genotipizzare il più elevato numero possibile di soggetti con i chip a DNA disponibili, per i quali siano accessibili anche dati anagrafici e fenotipici (produzioni, valutazioni morfologiche, ecc.), in modo da ottenere delle valutazioni genomiche stabili e affidabili.

Considerazioni finali

Grazie alle analisi eseguibili oggi sul genoma bufalino, risulta molto più facile ed immediato capire come si relazionano razze o sub-specie diverse e come utilizzare queste informazioni per pianificare una selezione in modo corretto, funzionale ed efficiente.

Uno dei prossimi obiettivi cui mira ANASB, in stretta collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, il CNR IBBA ed altri importanti atenei nazionali ed internazionali, sarà di ottenere la stima ed una prima applicazione degli indici genomici, capaci di predire già alla nascita (o prima) e con una migliore accuratezza il valore genetico di un soggetto. Questo grazie al contributo di informazioni sui profili genetici degli ascendenti ed alle correlazioni fra questi e le performance produttive e morfo-funzionali di tanti animali genotipizzati con dati registrati.

Tutto ciò rappresenta il primo fondamentale passo del processo di genotipizzazione della popolazione bufalina che consentirà di accedere a nuove conoscenze e informazioni a tutto vantaggio del corretto uso dei riproduttori per il miglioramento, la tutela e la valorizzazione della BMI in modo sempre più funzionale ed efficiente.

Le novità dell’Ufficio Studi ANASB. Le nuove frontiere del settore bufalino

Le novità dell'Ufficio Studi ANASB. Le nuove frontiere del settore bufalino

Il rinnovamento organizzativo e gestionale che ha interessato l’Associazione negli ultimi anni, rilanciando il ruolo di ANASB nel comparto, ha generato un nuovo interesse con un sensibile e continuo incremento della partecipazione da parte degli allevatori. Partendo dalle attività di selezione, favorendo la crescita del numero dei depositi di DNA, dei capi controllati e valutati, e ponendo al centro l’esigenza di strutturare l’Ufficio Studi in modo coerente e adeguato rispetto al valore patrimoniale, economico e sociale del settore bufalino.

Con l’ambizione e la consapevolezza di dover costituire un punto di riferimento per la comunità scientifica e gli allevatori, ANASB ha rafforzato e ampliato le proprie competenze tecniche nell’ambito dello studio e della ricerca con lo specifico obiettivo non solo di valorizzare il settore e soddisfare il fabbisogno di servizio e assistenza qualificata da fornire negli allevamenti, ma anche per affrontare, in un futuro ormai alle porte, la necessaria transizione dalla genetica alla genomica.

Le novità dell'Ufficio Studi ANASB. Le nuove frontiere del settore bufalino

In questo modo, partendo dallo studio degli effetti del piano di selezione realizzato negli ultimi trent’anni, utilizzando le analisi dei trend degli indici genetici relativi ai parametri produttivi delle bufale iscritte al Libro Genealogico, sono state introdotte nuove metodologie e avviati lavori di analisi e approfondimento, in particolare al fine di:

 

  • Stimare gli indici genetici relativi anche ai soggetti che presentano dati anagrafici mancanti, potendo così fornire una stima più accurata ed un maggior numero di capi indicizzati (gruppi genetici)
  • Evidenziare possibili correlazioni tra i valori delle cellule somatiche del latte con i principali caratteri legati alla mammella, in linea con l’obiettivo del nuovo indice di selezione aggregato IBMI
  • Aggiornare dati e informazioni inerenti ai caratteri morfologici della BMI che si sono modificati nel corso del tempo anche in funzione della direzione intrapresa ai fini del miglioramento genetico
  • Investigare sull’attuale situazione dei caratteri morfologici legati alla longevità funzionale ed alla fertilità delle bufale di razza mediterranea italiana (punti chiave e strategici per la competitività aziendale)

Per approfondire le pubblicazioni e conoscere le attività dell’Ufficio Studi Ricerca e Sviluppo di Anasb, clicca sui link a seguire.

CIPAB e il miglioramento genetico. Componente di successo dell’allevamento bufalino

CIPAB e il miglioramento genetico. Componente di successo dell’allevamento bufalino

Scegliere la qualità nell’innovazione è la sintesi puntuale della nostra filosofiaafferma il Presidente del CIPAB Gabriele Di Vuolo Morfologia, caratteri lattiferi, produzioni della famiglia sono i requisiti fondamentali che ricerchiamo nei soggetti che valorizziamo per l’inseminazione strumentale”.

Come noto, tra le attività istituzionali del CIPAB (Consorzio di Incremento Produttivo degli Allevamenti Bufalini), costituito per la maggior parte da allevatori iscritti al Libro Genealogico appartenenti alle regioni della Campania, del Lazio e della Puglia, ci sono il supporto e l’assistenza del lavoro dei consorziati nel settore dell’allevamento e della sanità animale, la valorizzazione e il miglioramento delle produzioni dell’allevamento, l’assistenza tecnica ed in particolare l’impegno nella promozione di una specifica attività: il miglioramento genetico della specie bufalina.

CIPAB e miglioramento genetico. La chiave del successo dell’allevamento moderno

Con le sue attività il Consorzio ha certamente contribuito in modo significativo alla diffusione della cosiddetta Inseminazione Strumentale (IS) promuovendo, con i Centri Tori, iniziative e campagne divulgative al fine di avviare di anno in anno i riproduttori che vengono abilitati alla fecondazione artificiale per il miglioramento genetico della specie.

La nuova spinta del CIPAB all'innovazione

“La base allevatoriale diffusa è la forza distintiva del nostro consorzio che ha permesso di selezionare per le prove di progenie di ANASB, con cura e attenzione, i migliori giovani torelli tra quelli appartenenti agli allevamenti dei nostri soci. Il miglioramento genetico è oggi considerato una delle chiavi del successo dell’allevatore. Ed è anche la nostra missione.” – dice il Presidente del CIPAB. 

Seguendo tale direzione, di recente il CIPAB ha effettuato una rilevazione del fabbisogno formativo di interesse diretto degli allevatori registrando una forte richiesta sia su argomenti tradizionali come la “Tecnica di mascalcia”, le “Tecniche di fecondazione” e la “Mungibilità”, che su temi di carattere manageriale finalizzati alla “Innovazione nella gestione del dato aziendale”.

CIPAB e miglioramento genetico. La chiave del successo dell’allevamento moderno

In stretta collaborazione con l’Università Federico II, e con gli Esperti (veterinari, agronomi e zoonomi), che operano nelle aziende, nel corso del 2021 il Consorzio intende proporre agli allevatori, in raccordo con ANASB, servizi integrati di formazione e informazione, organizzati utilizzando sia interventi a distanza che in campo, in grado di dare un’ulteriore spinta all’innovazione.

Il prezioso supporto che il Consorzio intende realizzare consiste nel rendere gli allevatori sempre più consapevoli della necessità di partecipare a percorsi formativi in cui l’aggiornamento professionale deve integrarsi ad altri fattori di successo di tipo gestionale volti alla selezione e al miglioramento genetico della Bufala Mediterranea Italiana.