Masseria Polito. La Storia

Masseria Polito società semplice agricola con sede ad Agropoli fondata nel 2017 rappresenta l’ultima “incarnazione” di un’attività allevatoriale iniziata negli anni 50’ da Vito Polito, mio nonno.

Nel 1952 – racconta Stefano Polito – decise di affiancare alla coltivazione ortofrutticola l’allevamento bufalino, acquistando i primi 6 capi da un allevatore ebolitano.

L’allevamento rimase un’attività a conduzione familiare, fino agli anni 80, quando mio padre Giuseppe affiancando il genitore riuscì a dare all’allevamento un’impostazione di tipo imprenditoriale, con l’assunzione di manodopera e attrezzature meccanizzate.

Dal 2017, con il mio ingresso in allevamento abbiamo puntato molto all’aspetto del benessere animale. Ciò ha comportato investimenti soprattutto nell’ammodernamento e adeguamento delle strutture preesistenti e alla costruzione ultimata ad ottobre 2020 di una stalla dedicata alle manze in accrescimento, fase cruciale e delicata che rappresenta il futuro di ogni allevamento che si rispetti.

Il miglioramento genetico ha da sempre rappresentato un elemento essenziale per noi: infatti, nel 1992 una nostra bufala ha dato alla luce il primo vitello bufalino nato in Italia in seguito ad Embryo-Transfer ET eseguito dall’attuale Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali di Napoli – Federico II, chiamato appunto “ET PRIMO”.

Attualmente puntiamo molto sulla fecondazione artificiale, con il prezioso supporto reso dai tecnici ANASB per il miglioramento funzionale dei caratteri produttivi, riproduttivi e morfologici. Adottando a pieno e facendo nostri i concetti che hanno portato alla realizzazione dell’indice IBMI, puntiamo a raggiungere un miglioramento genetico armonioso, che sia funzionale alla buona vita dell’animale, consapevoli che solo così si potranno avere risultati economici positivi nel tempo.

Per il futuro stiamo valutando attentamente tutte le novità in campo dell’automazione nella gestione della routine di mungitura e in generale delle varie operazioni che si effettuano in stalla. Un altro tema sensibile che vorremmo affrontare nell’immediato futuro è quello della gestione dei reflui zootecnici, con la realizzazione di un impianto di biodigestore per la produzione di energia rinnovabile e la contestuale valorizzazione in termini agronomici dei reflui in uscita da utilizzare come ammendanti per i terreni da noi lavorati con il sistema della coltivazione biologica.

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Azienda Agricola Lenza Lunga. La Storia

L’azienda agricola Lenza Lunga nasce nel dopoguerra da mio padre Gaetano, con pochi capi allevati allo stato brado nel cuore della terra “Campania Felix”. Da quel momento, racconta Giuliano, è stato tutto un divenire: io e mio fratello Ercole con l’amore e la passione che nostro padre ci ha trasmesso da quando eravamo bambini siamo arrivati ad oggi ad allevare più di mille esemplari di bufala razza mediterranea italiana.

Gli obiettivi che ci siamo prefissati sin da subito, sono stati lavorare contemporaneamente sia sugli aspetti produttivi che su quelli genetici, migliorando allo stesso tempo le nostre stalle con tecnologie avanzate. Il nostro staff attualmente è costituito da molteplici figure professionali, come veterinari, zoonomi, impiegati e operai, perché crediamo che allevare bufale significhi avere un’impresa dinamica in cui necessitano diverse ed individuali competenze.

La nostra strategia di selezione per la produzione è quella di allevare bufale con una produzione minima dai 25 quintali in poi per lattazione con durata standard (270 gg); la riproduzione è altrettanto fondamentale, difatti utilizziamo l’inseminazione strumentale da molteplici anni grazie anche ai tecnici di cui ci avvaliamo e alla collaborazione con il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali – DMVPA; attraverso la collaborazione con Anasb, inoltre, ricorriamo ogni anno al servizio di valutazione morfo-funzionale sia delle femmine che dei maschi allevati per la monta naturale.

L’alimentazione segue di pari passo le esigenze nutrizionali in base agli stadi fisiologici delle nostre bufale divise meticolosamente in gruppi. Ci avvaliamo del carro miscelatore per somministrare una razione omogenea.

Dal 2015 siamo anche un’azienda ad impatto zero: abbiamo introdotto un biodigestore che utilizza i reflui dei capi. Grazie a questa innovazione abbiamo la possibilità di trasformare gli scarti in elettricità e calore. Con l’impianto fotovoltaico si chiude il ciclo dell’azienda a impatto zero, perché ricaviamo dall’energia solare energia elettrica per cui siamo totalmente autosufficienti.

Infine, nello scorso 2021 abbiamo partecipato al XXI ciclo di prove di progenie Anasb con l’entrata del nostro torello in graduatoria, sperando a breve di iniziare a diffondere la nostra genetica sul territorio nazionale e, perché no, internazionale.

In ultimo ma non per minore importanza, l’azienda in collaborazione con diversi partner tra cui il DMVPA si è aggiudicato un Pon Mise con il progetto Transfer: Tecnologie innovative per la realizzazione di una smart farm settore bufalino. La ricaduta positiva è stato l’ampliamento della sala di mungitura con il robot che sarà operativo entro questo giugno 2022. Il nostro passo successivo sarà quello di ammodernare la vitellaia perché tutto inizia da lì e pensiamo di avvalerci anche per questo settore di attrezzature di precisione e all’avanguardia.

Seminario ANASB alla Fieragricola di Verona 2022

Le nuove frontiere della selezione per la Bufala Mediterranea Italiana

Grande successo per il primo seminario tecnico del progetto BIG tenutosi nell’ambito della 115ª edizione della Fiera Agricola a Verona.

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Alla 115ª edizione della “Fieragricola” di Verona, dal 2 al 5 marzo 2022, Anasb è stata presente con il proprio stand e due splendidi esemplari di categoria manze provenienti dall’azienda agricola Le Copette di Tiziano Bergia sita in provincia di Torino.

In tale contesto, sabato 5 marzo presso la sala Puccini, è stato realizzato il primo Seminario di approfondimento del Progetto BIG sul tema: “Le nuove frontiere della selezione per la Bufala Mediterranea Italiana”. Di seguito riportiamo una sintesi dei lavori del seminario.

In apertura dei lavori il Presidente Nicola Palmieri ha espresso la sua piena soddisfazione per l’aggiudicazione del progetto BIG, sottolineando che segna di un risultato fondamentale e ottenuto grazie allo sviluppo e alla crescita dell’Ente Selezionatore ANASB nel campo del miglioramento genetico del settore bufalino negli ultimi anni.

I contenuti del seminario sono stati introdotti dall’intervento di Massimo Benvenuti del Ministero Politiche Agricole Alimentari e Forestali DISR VII, con una approfondita descrizione delle finalità della sottomisura 10.2 del PSRN e del suo valore per il settore bufalino in considerazione dell’importanza rivestita ai fini scientifici, economici, sociali, storici e culturali. In particolare, ha sottolineato come il raggiungimento degli obiettivi previsti possa contribuire sia alla conservazione e caratterizzazione delle risorse genetiche animali di interesse zootecnico al fine di conoscerne e valorizzarne l’unicità genetica e le connesse potenzialità produttive attuali e future, che al mantenimento della variabilità genetica degli animali d’interesse zootecnico.

Nella sua qualità di coordinatore scientifico del progetto ha moderato i lavori del seminario Gianluca Neglia professore ordinario del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali della Federico II di Napoli, che ha ricordato come BIG risulti fondamentale per la specie bufalina perché finalmente verrà realizzato il passaggio rivoluzionario dalla selezione genetica alla Selezione Genomica. Neglia ha sottolineato come attraverso l’attuazione e lo svolgimento del progetto si potrà assistere ad un passo unico e fondamentale per il settore bufalino nel nostro Paese, potendo segnare e accelerare la strada per il futuro del miglioramento genetico della BMI. A tale proposito ha evidenziato come sarà possibile migliorarne le attitudini riproduttive, la resilienza e la resistenza alle malattie, il benessere e ridurre allo stesso tempo l’impatto ambientale.

Approfondimento ulteriore è stato affrontato dal ricercatore del CNR-IBBA nonché componente della Commissione Tecnica Centrale di ANASB dal 2018, Stefano Biffani, che ha mostrato i primi risultati della genomica nella BMI ottenuti grazie al progetto BIG. A tale proposito ha messo in evidenza come nella specie bufalina sia assolutamente possibile usare i genotipi nella valutazione genetica per ottenere indici genomici più accurati così come è fondamentale usare i genotipi insieme ai fenotipi non solo per aumentare la validità del dato ma anche per diminuire l’intervallo generazionale.

Nell’intervento successivo Roberta Cimmino, dell’Ufficio Studi ANASB, ha mostrato i primi risultati del progetto BIG per i caratteri funzionali al fine di migliorare la longevità della razza, descrivendo come la longevità della BMI sia influenzata da molti dei fattori non genetici e come, in particolare, siano i caratteri legati al sistema mammario ad avere un maggiore impatto sulla longevità. Tali approfondimenti permettono di gettare le basi per lo sviluppo ed il calcolo degli indici di selezione relativi ai caratteri funzionali, a caratteri innovativi nonché indici aggregati.

L’ultimo intervento del seminario è stato di Mayra Gómez Carpio dell’Ufficio Studi ANASB che ha mostrato i primi risultati del progetto BIG per i caratteri riproduttivi. Nello specifico ha presentato l’Indice età al primo parto, l’Indice primo intervallo tra i parti e l’Indice aggregato intervalli tra i parti successivi. A tale proposito ha evidenziato come il progresso genetico di un carattere riproduttivo sia più lento rispetto a quelli produttivi, in quanto influenzato e correlato a diversi fattori non genetici e che anche per la BMI la strada della genomica è assolutamente perseguibile.

A conclusione dei lavori il presidente Nicola Palmieri, ringraziando i partecipanti al seminario, ha auspicato per il prossimo triennio una fattiva e proficua prosecuzione di tutte le azioni del Progetto BIG compresi i numerosi incontri di approfondimento, di disseminazione e di confronto con gli allevatori bufalini riguardanti le innovazioni a favore della BMI in Italia.

Società Agricola La Margherita: Fratelli Rega. La Storia

L’attività di allevamento Bufalino della famiglia Rega nasce nel 1992, traendo spunto dalla pluriennale esperienza nell’allevamento di vacche da latte, che ha caratterizzato la famiglia dalla fine del XIX secolo.

Il primo dei due insediamenti produttivi sorge a Ciorlano, piccolo comune campano al confine con il Molise, all’interno degli splendidi scenari naturalistici di quella che fu la reale riserva di caccia Borbonica di Torcino, da sempre annoverata tra i luoghi più belli ed incontaminati dell’intero “Regno delle Due Sicilie”. È proprio in questi luoghi che re Ferdinando IV, cagionevole di salute, riacquistò forza e vigore, dedicandosi alle passeggiate a cavallo e alla caccia.

Il concetto che ha portato alla creazione dell’azienda agricola parte dalle aule della prestigiosa Università di Scienze Agrarie di Portici, dove il fondatore Enrico Rega, allora studente, introdusse un totale rinnovamento nelle metodologie di produzione e di gestione delle aziende casearie.

L’allevamento rappresenta oggi una realtà innovativa per il suo settore, coniugando la più antica tradizione con concetti all’avanguardia come la sostenibilità e la responsabilità d’impresa. L’amore per l’allevamento e per la produzione casearia ereditata da Pasquale Rega – nonno del fondatore Enrico e famoso per i suoi prodotti già nel 1890 – è stato attualizzato con pratiche gestionali innovative. L’obiettivo fissato allora fu quello di creare un’azienda che potesse porre sul mercato un prodotto di qualità superiore, incentivando il rispetto per l’ecosistema, per gli animali e soprattutto per le persone.

Oggi tutto ciò si traduce nella Società Agricola la Margherita, gestita dai fratelli Luigi (32 anni) e Massimo (30 anni), e dalla sorella Maria Cristina (26 anni). Nell’azienda si lavora ogni giorno con amore, passione e dedizione, al fine di produrre il vero fiore all’occhiello dell’azienda, la mozzarella di Bufala Mediterranea Italiana BIOLOGICA D.O.P. Il metodo di allevamento Biologico certificato ha caratterizzato il focus della famiglia Rega che, nel 2012, si arricchisce e si amplia con la tenuta di Rocca D’Evandro dove ad oggi sono allevate circa 1600 bufale.

L’attenzione al benessere animale, partendo dal favorire per quanto più sia possibile l’estensione dell’allevamento e la nutrizione dei capi con una dieta priva di insilati e con basso apporto di proteine, rappresentano il core concept dell’azienda ed il potenziamento di queste prassi sarà alla base degli investimenti programmati per i prossimi anni. Il supporto reso dalla collaborazione con ANASB ha consentito un continuo miglioramento genetico sia per gli aspetti morfologici che per quelli produttivi, garantendo ottimi risultati per l’azienda biologica (che ha molte limitazioni rispetto a quello convenzionale).

Annesso ai 2 allevamenti la società ha realizzato il caseificio Ponte Reale “Gruppo Rega”, mantenendo la gestione familiare della struttura, ed è presente con i suoi prodotti sia sul territorio nazionale che in tutti i paesi dell’Europa occidentale, del Nord America e del Giappone.

Tenuta Vecchio Franco. La Storia

“L’ azienda denominata Società Agricola Semplice Tenuta Vecchio Franco, nasce quando mio padre negli anni ’80 decise di affacciarsi al mondo della zootecnia. La mia famiglia si è sempre dedicata all’agricoltura e mio padre, spinto dalla passione per questi splendidi animali, decise di acquistare una primissima bufala. Così giorno dopo giorno, ai piedi della collina di Altavilla Silentina, ha preso vita una piccola azienda bufalina che attualmente conta circa duecento bufale” – racconta Andreina Vecchio.

Andreina e le sue sorelle oggi conducono con grande dedizione l’azienda di famiglia, avendo ereditato con essa sin da piccole la grande passione per questa attività. Negli ultimi anni si sono dedicate agli investimenti e all’ammodernamento delle strutture: “[…]abbiamo puntato in primis nella tecnologia – dice Andreina – installando un nuovo impianto di mungitura, e nella sostenibilità ambientale con la produzione e l’utilizzo di energia rinnovabile”. 

“Il nostro rapporto associativo con ANASB risale al 2010, da sempre abbiamo effettuato selezione genetica con la raccolta dei dati prodottivi certificata dal sistema AIA. Negli ultimi anni, ci siamo molto avvicinate alla vita associativa grazie al lavoro svolto dagli esperti di razza: ci supportano con grande competenza e professionalità. Grazie alle valutazioni morfo-funzionali abbiamo la possibilità costante di conoscere al meglio le nostre bufale e di valorizzarle in tutto il loro potenziale con i dati ottenuti dalle valutazioni genetiche” – continua Andreina.

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I risultati del miglioramento genetico, infatti, non riguardano solo le caratteristiche morfologiche e quantitative del latte prodotto per singola bufala, ma si concentrano anche sulla resa della mozzarella senza tralasciare lo stato di salute e la longevità dell’animale, raggiungendo così alti gli standard di benessere.

“L’obiettivo futuro è sicuramente quello di migliorare l’azienda sempre di più, puntando soprattutto alla qualità della produzione di latte. Per raggiungerlo cerchiamo di formarci al meglio, grazie anche agli studi universitari. L’impegno e l’attenzione al benessere animale e alla sostenibilità ambientale sono sempre più alti, convinte che questi siano i veri pilastri di un’azienda zootecnica che vive in sinergia con la natura”.