Cascina Le Copette. La Storia

Cascina Le Copette è un allevamento bufalino situato nella provincia di Torino la cui storia nasce nel 1978 quando la famiglia Bergia decide di acquistare i terreni e costruire una piccola stalla per allevare bovini da latte. “Nel 2002 abbiamo deciso di mutare l’azienda e di investire nel settore dell’allevamento bufalino. A quei tempi fu una forte scommessa perché la bufala si allevava principalmente al sud, in un clima caldo- umido differente da quello piemontese” – racconta Tiziano Bergia – “abbiamo iniziato con 45 bufale e con il passare del tempo, quasi senza rendercene conto, siamo cresciuti sempre di più”.

Una scommessa che si rivela vincente e che nel 2009 apre nuove strade quando partecipando al Bando PSR Sviluppo Rurale Insediamento Giovani prende avvio un ulteriore progetto di sviluppo: un caseificio per la trasformazione del latte in mozzarella e derivati. Nasce, quindi, Caseificio Le Copette.

Le Copette_azienda bufalina_Anasb
Le Copette_azienda bufalina_Anasb

Nello stesso periodo vengono svolti diversi interventi di ammodernamento delle strutture: come il cambio da lettiera permanente a cuccetta e l’ampliamento dei paddock. L’azienda decide allora di concentrarsi anche sulla selezione genetica avviando il rapporto associativo con ANASB. Grazie al supporto tecnico dell’ente, al rilievo dei dati produttivi, alla visita annuale dell’esperto di razza, ed unitamente alle figure professionali presenti nell’allevamento,  Le Copette arriva a contare 500 capi.

Le Copette_azienda bufalina_Anasb

Alleviamo i nostri animali con attenzione, punto centrale è il loro benessere” – dice Tiziano Bergia – “l’alimentazione delle bufale è curata nei minimi particolari, poiché un’alimentazione sana ed equilibrata è il primo passo verso la produzione di un latte che abbia caratteristiche tali da produrre latticini di alta qualità. Ecco perché ci occupiamo direttamente della lavorazione dei campi per la produzione di materie prime da destinare all’alimentazione delle nostre bufale.”

Le Copette_azienda bufalina_Anasb

Nel 2016 Le Copette intraprende una nuova sfida: allevare anche i bufali maschi per la produzione di carne da destinare alla trasformazione o alla vendita sottovuoto. Attualmente presso i suoi punti vendita sono disponibili svariati prodotti (carne fresca in sottovuoto e prodotti trasformati) la cui richiesta è sempre in aumento.

Progetto Cibo e Sviluppo Sostenibile ANASB

Con l’obiettivo di valorizzare la ricerca sperimentale e favorire l’assistenza agli allevatori, nel 2018 ANASB ha partecipato ad un bando del settore agroalimentare dedicato ai dottori di ricerca – progetto PhD Cibo e Sviluppo Sostenibile (F.A.I. Lab) collocandosi al 6° posto nella graduatoria su 119 progetti presentati.

Il progetto è finanziato dal MIUR (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per il tramite della Fondazione CRUI (Fondazione dei Rettori e delle Università Italiane) ed ha come focus principale quello di sperimentare l’utilizzo di metodi innovativi nel miglioramento genetico e l’adozione della genomica anche per la BMI. La candidata vincitrice del bando è risultata la Dr.ssa Mayra Carpio Gomez dell’Ufficio Studi Anasb, che nel periodo progettuale di 3 anni realizzerà importanti studi per la BMI.

Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB

I risultati del primo anno di attività hanno riguardato principalmente:

a) l’utilizzo di metodi statistici di analisi in grado di ottimizzare l’informazione fenotipica disponibile attraverso i controlli funzionali;

b) la ricerca di nuovi strumenti selettivi che identifichino animali più longevi ed efficienti;

c) l’inclusione nel calcolo degli indici i cosiddetti gruppi genetici.

Gli aggiornamenti effettuati sono sintetizzati in termini divulgativi nelle schede sottostanti e nello specifico riguardano:

  • un’analisi del pedigree per studiare la variabilità genetica e la struttura demografica della BMI;
  • l’implementazione dell’uso di gruppi genetici nella valutazione genetica;
  • l’analisi della longevità come carattere funzionale nel BMI.

L’utilizzo dei gruppi genetici nel modello di calcolo degli EBV è il metodo che è stato già utilizzato per la pubblicazione indice IBMI n.38 (Ottobre 2020) ed è stato oggetto di pubblicazione su riviste nazionali (Ruminantia) e internazionali (Frontiers).

La Longevità (Figura 1), è un carattere funzionale che ha avuto una crescente importanza economica negli ultimi due decenni ed ANASB sta sviluppando la metodologia per valutare geneticamente questo carattere, al fine di ottenere un indice genetico che migliori tale carattere nella BMI.

Il primo passo è identificare gli effetti non genetici che possono influenzare la longevità nell’BMI. Come risultati preliminari, è stata determinata la vita produttiva media per regioni/zone geografiche (Figura 2) o l’età al primo parto (Figura 3).

Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB
Figura 1. Schema di sintesi utile per evidenziare l’importanza economica che ha longevità.
Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB
Figura 2. Longevità media per regione nella BMI (CAM=Campania, LAZ=Lazio, NOR=Nord Italia, SUR=Sud Italia e Isole).
Progetto Cibo e sviluppo sostenibile ANASB
Figura 3. Distribuzione dell’Età al primo parto per regione (CAM=Campania, LAZ=Lazio, NOR=Nord Italia, SUR=Sud Italia e Isole) nella BMI.

Un altro importante studio che si sta sviluppando è il rapporto tra cellule somatiche (SCC) e caratteri legati all’apparato mammario. Le infezioni mammarie nel bestiame sono un grave problema che danneggia la salute degli animali, con conseguenti significative perdite economiche nel settore lattiero-caseario. Questo studio può essere utile per definire soglie affidabili per SCC e selezionare individui che favoriscono una diminuzione della sua presenza nel latte.

Sia l’analisi sulla longevità che il rapporto tra le cellule somatiche e l’apparato mammario sono lavori che sono stati preparati in vista del prossimo 24° Congresso ASPA che si terrà a Padova dal 15 al 18 giugno 2021. (https://www.aspapadova2021.org/site/)

I lavori svolti da ANASB e quelli in esecuzione indirizzano verso un’unica strada: continuare ad accelerare lo sviluppo ed il rilascio di nuovi indici genetici e, prossimamente, genomici. Questo al fine di fornire agli allevatori strumenti di selezione efficaci, immediati e moderni, che migliorino criteri di selezione relativi alla funzionalità (longevità, persistenza della lattazione, locomozione, altro), al benessere animale, alla resistenza alle malattie ed all’efficienza riproduttiva (fertilità, intervallo interparto, età al primo parto, facilità al parto).

L’azienda Rinna. La Storia

L’azienda Rinna. La Storia1

“Quando l’Azienda Rinna è stata ereditata nel 1993 da mio padre, Pietro Rinna – racconta Salvatore Rinna – contava circa 15 capi bufalini e un totale di circa dieci ettari di terra.”

Negli anni a venire l’azienda e il suo allevamento crescono, acquistando territori limitrofi e passando agli attuali 150 ettari di terreno. Anche il numero del bestiame aumenta, e nel giro di pochi anni passa a circa 1.150 capi bufalini allevati per la totale produzione di latte da destinare alla trasformazione in mozzarella di bufala.

Ma è nel 1995 che, con la sentita esigenza di valorizzare il proprio prodotto che prende vita un nuovo, brillante progetto: La Stella di Amaseno, un caseificio ad hoc per la produzione di mozzarella. Ancora oggi sito in Pratica, provincia di Frosinone.

La Stella di Amaseno. Azienda Rinna

L' azienda Rinna. Oggi

Con il tempo, il management e le strutture si sono ulteriormente sviluppate. Oggi, difatti, l’azienda consiste in due allevamenti bufalini, uno ad Amaseno (FR) ed uno a Pontinia (LT) e dal 2010 ne fanno parte anche i miei figli, Marco e Fabrizio .

Da qualche anno, inoltre, l’Azienda Rinna è socio di ANASB. Ciò permette di svolgere un lavoro che comprende il rilievo delle produzioni e quindi il monitoraggio dei diversi andamenti qualitativi e quantitativi, le valutazioni morfologiche delle bufale in produzione e dei tori abilitati alla monta naturale ed il miglioramento genetico della mandria. Anche l’utilizzo della tecnica dell’Inseminazione Strumentale ha visto un ampio utilizzo per velocizzare le tempistiche del progresso genetico.

Il nostro allevamento ha regole di base che si fondano sul rispetto del benessere animale e della sostenibilità ambientale, requisiti essenziali per una corretta gestione dei capi in allevamento e funzione della qualità delle produzioni.” afferma Salvatore Rinna.

“E’ il territorio di Amaseno che consente tutto ciò – sottolinea con orgoglio Salvatore – il nostro luogo conserva ancora una visione rurale del territorio, integrandosi perfettamente con le attività agricole e agro-artigianali connesse all’allevamento della bufala. Ed è proprio la bufala che assicura vitalità e progresso alle comunità locali e che influenza sapientemente le usanze del posto. La bufala è un’inimitabile risorsa zootecnica che assicura la continuità delle tradizioni e lo sviluppo di nuove attività.”