BIG: Bufala Mediterranea Italiana – Tecnologie Innovative per il miglioramento genetico

La biodiversità rappresenta uno dei capisaldi dei Piani di Sviluppo Rurale sviluppati dal 2014 al 2020, sul quale hanno lavorato le associazioni di razza italiane in collaborazione con le più importanti Università del nostro Paese. Mantenere il più elevata possibile la biodiversità è stato l’obiettivo primario degli enti che salvaguardano le specie in via di estinzione, ma anche di tutti coloro che si occupano di selezione e miglioramento genetico. In assenza di biodiversità o variabilità genetica, infatti, non è possibile selezionare e fare progressi.

Gli ultimi progetti legati ai finanziamenti europei di piani di sviluppo rurale nazionale hanno dato nuovo impulso alla ricerca non solo nelle grandi razze bovine da latte come la Frisona, ma anche nelle razze da carne, a duplice attitudine e nella Bufala Mediterranea Italiana, con l’obiettivo comune di sviluppare nuovi strumenti selettivi e conoscenze a disposizione degli allevatori, per costruire mandrie in cui la biodiversità viene mantenuta e preservata, il benessere migliorato e l’impatto ambientale diminuito, ossia le basi per l’allevamento sostenibile.

ANASB, con il Dipartimento Medicina Veterinaria e Produzioni Animali (DMVPA) dell’Università Federico II di Napoli è capofila del Progetto BIG – Bufala Mediterranea Italiana – Tecnologie Innovative per il Miglioramento Genetico, presentato nel 2020 nell’ambito del Programma Sviluppo Rurale Nazionale Biodiversità – Sottomisura 10.2 ed approvato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali (MIPAAF) nel 2021. Tale progetto è coadiuvato dal supporto tecnico/scientifico di partner leader nel settore ed in particolare:

  • l’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria (IBBA) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR);
  • l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM);
  • il Consorzio Incremento Produttivo Allevamenti Bufalini (CIPAB);
  • il Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse naturali e Ambiente – DAFNAE – Università di Padova.

Il progetto, di durata triennale (2020 – 2023), ha come scopo il miglioramento genetico di caratteri innovativi legati alla resistenza/resilienza a patologie (brucellosi, tubercolosi, paratubercolosi, emimelia trasversa), alla sostenibilità ambientale (efficienza alimentare, emissioni in atmosfera), alla qualità delle produzioni (caseificazione), alla valorizzazione della produzione della carne come prodotto secondario (ad esempio muscolosità e BCS) ed il mantenimento della variabilità genetica nella razza bufala Mediterranea Italiana attraverso il controllo dell’inbreeding e la costituzione di una biobanca di materiale seminale maschile e embrioni.

Il tutto si svolgerà attraverso 10 azioni, suddivise tra i vari partner, con i seguenti obiettivi:

  1. Realizzazione di una nuova scheda per la valutazione morfologica realizzata su nuovi descrittori biometrici da rilevare in 900 aziende.
  2. Analisi genomiche su circa 6000 soggetti; sequenziamento completo del DNA di 20 soggetti; caratterizzazione di una serie di mutazioni genetiche; analisi cariologica di 24 tori.
  3. Report e pipeline per il controllo interno dei dati analizzati (pedigree, quanti-qualitativi, molecolari, genetici e genomici).
  4. Sviluppo di numerosi indici genetici di seguito alcuni: 3 indici genetici per caratteri riproduttivi; 8 per caratteri funzionali come lo studio della persistenza di lattazione; 3 per caratteri innovativi come lo studio delle emissioni metano.
  5. Studio e rilievo di dati fenotipici relativi alla sostenibilità ambientale, al benessere animale e alla efficienza alimentare. Sarà inoltre prodotto un piano di accoppiamento ad hoc.
  6. Monitoraggio della variabilità genetica e della parentela utilizzando dati di pedigree e dati genomici.
  7. Valutazione della prevalenza delle zoonosi nei diversi allevamenti/province/regioni.
  8. Campionamento di materiale biologico su 6000 soggetti da destinare alle analisi di fenotipi innovativi.
  9. Realizzazione di un database relazionale contenente tutti i dati raccolti durante il progetto, che verranno elaborati mediante modelli statistici avanzati. Realizzazione di 7 indici aggregati.
  10. Attività di disseminazione dei risultati ottenuti tramite un portale web dedicato al progetto, newsletter, materiale informativo e attraverso l’organizzazione di eventi al fine di dare massima diffusione al comparto bufalino su tutto il territorio nazionale.

L’obiettivo principale del progetto BIG si focalizza sulla possibilità di gettare le basi per il passaggio rivoluzionario che si potrà effettuare da quella che oggi è la selezione genetica a quella che domani sarà la selezione genomica della Bufala Mediterranea Italiana.


I principali vantaggi ottenibili dai piani di selezione genomica sono rappresentati da:

  • Rapido aumento del progresso genetico (grazie all’enorme accorciamento dell’intervallo generazionale);
  • Possibilità di selezionare anche per caratteri diversi da quelli esclusivamente produttivi (sanità, fertilità, efficienza produttiva, conversione alimentare, produzioni di gas serra);
  • Maggiore accuratezza e attendibilità delle valutazioni genetiche
    Migliore programmazione degli accoppiamenti.

Con l’attuazione e lo svolgimento del progetto BIG si potrà assistere ad un passo unico e fondamentale per il settore bufalino del nostro Paese, potendo davvero segnare la strada per il futuro del miglioramento genetico della Bufala Mediterranea Italiana.

Rinnovo del Consiglio Direttivo ANASB

A seguito della III Assemblea Generale dei Soci tenutasi a Caserta presso l’Hotel Royal il 2 luglio 2021 ed al successivo Consiglio Direttivo del 9 luglio 2021, è stato rinnovato il Consiglio Direttivo ANASB per il triennio 2021-2024.

Il Consiglio è rappresentativo degli allevatori bufalini presenti in tutta Italia e si compone dei seguenti membri:

Palmieri Nicola – Presidente al suo secondo mandato, imprenditore della Tenuta Vannulo, sita in Capaccio Paestum (SA), socio ANASB dal 2001.

Di Vuolo Gabriele – Vicepresidente al suo secondo mandato, imprenditore dell’azienda agricola Di Vuolo Pietro e Nunziante, sita in Cancello ed Arnone (CE), socio ANASB dal 2013.

Cirillo Pasquale – Consigliere al suo secondo mandato, imprenditore dell’azienda Don Giovanni (e altre associate), sita in Cancello ed Arnone (CE), socio ANASB dal 2014.

D’Ausilio Francesco – Consigliere già presidente ANASB, imprenditore dell’azienda agricola Casabianca, sita a Fondi (LT), socio ANASB dal 1991.

De Prosperis Davide – Consigliere al suo secondo mandato, imprenditore dell’azienda omonima, sita ad Amaseno (FR), socio ANASB dal 1990.

Di Bari Massimo – Consigliere al suo secondo mandato, imprenditore della società agricola Il Parco, sita a San Giovanni Rotondo (FG), socio ANASB dal 1995.

Massari Ilaria – Consigliere al suo primo mandato, imprenditrice della società agricola Gerlosi, sita ad Izano (CR), socia ANASB dal 1992.

Rega Luigi – Consigliere al suo primo mandato, imprenditore della società agricola La Margherita, sita a Ciorlano (CE), socio ANASB dal 2020.

Vecchio Andreina – Consigliere al suo primo mandato, imprenditrice della Tenuta Vecchio Franco, sita ad Altavilla Silentina (SA), socia ANASB dal 2020.

Prove di Progenie 2020/2021

Anche quest’anno, sulla base dei lavori della Commissione Tecnica Centrale e degli Uffici ANASB, sono stati individuati 10 nuovi tori da utilizzare all’interno delle prove di progenie. Gli allevatori che aderiscono al piano, oltre ai nuovi tori, possono utilizzare 5 tori scelti nei cicli precedenti entrati recentemente in produzione.

Vi comunichiamo che è ancora possibile partecipare alla prova e acquistare le dosi di seme dei tori ad un prezzo concordato con i Centri Tori. In seguito alle richieste di chiarimento pervenute da alcuni allevatori ricordiamo che l’adesione al piano prevede l’acquisto di seme di almeno due tori da utilizzare su due gruppi di bufale, anche di piccole dimensioni. Gli interventi fecondativi possono essere effettuati in giorni diversi, e non obbligatoriamente in uno stesso momento.

I torelli selezionati sono:

Per maggiori dettagli e ulteriori informazioni potete contattare gli esperti di razza e i nostri uffici ai seguenti riferimenti. Per informazioni sulle caratteristiche dei soggetti in prova, rimandiamo al video di presentazione qui sotto:

Un nuovo passo importante per la BMI

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb

Di recente sono emerse importanti e fondamentali novità nel campo della ricerca scientifica applicata al settore bufalino. Grazie agli studi effettuati nell’ambito della genomica – che consente di studiare l’organizzazione e la struttura dei geni di un organismo nel contesto dell’intero genoma – oggi è infatti possibile distinguere le diverse razze e sub-specie bufaline allevate in tutto il mondo.

In tal modo è stato possibile verificare come la nostra Bufala Mediterranea Italiana (BMI) si differenzia dalle altre popolazioni bufaline presenti nel continente europeo, specialmente rispetto alle popolazioni allevate in Ungheria, Romania e Bulgaria. Queste conoscenze vanno a tutto vantaggio della selezione e del corretto uso dei riproduttori per il miglioramento della BMI.

La selezione genomica della BMI - il punto della situazione

Il bufalo di tipo “River” è stato selezionato un po’ in tutto il mondo per la produzione di latte, ma mai attraverso programmi di selezione strutturati come in Italia. Rispetto ad altri Paesi, gli allevamenti bufalini presenti in Italia hanno da sempre mirato anche alla tutela di questa razza (riconosciuta ufficialmente nel 2000 dal Mipaaf) per la salvaguardia delle sue peculiari caratteristiche produttive e in coerenza con gli obiettivi stabiliti dalla Politica Agricola Europea nei settori della riproduzione, ricostituzione e conservazione della biodiversità zootecnica. La selezione genetica della bufala di razza mediterranea italiana ed il sistema adottato fino ad oggi rappresentano il fiore all’occhiello della zootecnia italiana e bufalina in particolare. Il sistema di controlli realizzati secondo le norme dettate dal Mipaaf e l’applicazione degli standard stabiliti dall’ICAR (International Committee for Animal Recording), ha creato un notevole interesse nei Paesi in cui è allevata la specie, in particolare per la completezza e continuità dei dati registrati e per la funzione di controllo assegnata agli Enti Selezionatori.

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb
Figura 1: schema sulla gestione e qualità dei dati per la selezione genetica delle popolazioni bufaline in Italia e nel mondo

Al di là delle caratteristiche fenotipiche che differenziano le principali razze bufaline, uno degli obiettivi di ricerca a livello mondiale è sempre stato quello di capire e studiare quale struttura genetica si “nasconde” dietro al fenotipo. È infatti la struttura genetica che ci ha permesso di capire davvero quanto due individui siano simili e cosa determina, ad esempio, la loro capacità produttiva. L’ultimo decennio è stato ricco di novità in tal senso ed ha fornito strumenti innovativi (come, ad esempio, pannelli di marcatori ad alta densità) che hanno permesso di esplorare aspetti sino ad ora meno conosciuti attraverso l’utilizzo della genomica.

Come noto nel 2010 è partita un’iniziativa volta a sequenziare e caratterizzare l’intero genoma bufalino della razza Mediterranea Italiana, promossa dal Parco Tecnologico Padano di Lodi con la supervisione di ANASB. La sequenza completa del genoma bufalino è stata completata nel 2013 da parte del Water Buffalo Genome Consortium, ma il processo di annotazione, cioè quel lavoro che progressivamente colloca i diversi geni nella posizione precisa in cui si trovano sui diversi cromosomi, è tutt’ora in corso.

Un nuovo passo importante per la BMI_Anasb
Figura 2: Olimpia da Farfengo, la bufala di razza Mediterranea Italiana di cui è stato ricostruito l'intero genoma

Nel seguente schema sono riportate le principali tappe raggiunte dalla ricerca genomica nell’ultimo decennio, partendo dall’ottenimento della sequenza completa del genoma bufalino della BMI fino al recente utilizzo degli strumenti genomici innovativi, utili ad investigare la struttura e la diversità genetica delle popolazioni bufaline. Per maggiori approfondimenti rimandiamo all’interessante articolo di ANASB (Genomica: una lente di ingrandimento sul Bufalo Mediterraneo Italiano) pubblicato su Ruminantia.

Grazie agli studi più recenti è stato possibile visualizzare quali componenti genetiche caratterizzano le razze bufaline presenti nei territori intra ed extra europei e di stabilire anche la storia della loro formazione. In particolare, sono state evidenziate importanti differenze genetiche tra le principali razze bufaline allevate in Europa, distinguendo in maniera evidente la popolazione della BMI da quelle presenti in Ungheria, Bulgaria e Romania, come rappresentato graficamente nello schema seguente.

La selezione genomica della BMI – prossimi passi

Le attività avviate hanno l’obiettivo di genotipizzare il più elevato numero possibile di soggetti con i chip a DNA disponibili, per i quali siano accessibili anche dati anagrafici e fenotipici (produzioni, valutazioni morfologiche, ecc.), in modo da ottenere delle valutazioni genomiche stabili e affidabili.

Considerazioni finali

Grazie alle analisi eseguibili oggi sul genoma bufalino, risulta molto più facile ed immediato capire come si relazionano razze o sub-specie diverse e come utilizzare queste informazioni per pianificare una selezione in modo corretto, funzionale ed efficiente.

Uno dei prossimi obiettivi cui mira ANASB, in stretta collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, il CNR IBBA ed altri importanti atenei nazionali ed internazionali, sarà di ottenere la stima ed una prima applicazione degli indici genomici, capaci di predire già alla nascita (o prima) e con una migliore accuratezza il valore genetico di un soggetto. Questo grazie al contributo di informazioni sui profili genetici degli ascendenti ed alle correlazioni fra questi e le performance produttive e morfo-funzionali di tanti animali genotipizzati con dati registrati.

Tutto ciò rappresenta il primo fondamentale passo del processo di genotipizzazione della popolazione bufalina che consentirà di accedere a nuove conoscenze e informazioni a tutto vantaggio del corretto uso dei riproduttori per il miglioramento, la tutela e la valorizzazione della BMI in modo sempre più funzionale ed efficiente.

Caseificio Cicatelli. La Storia

Caseificio Cicatelli. La Storia

“Mi chiamo Loris Cicatelli e sono nato nel 1975 da una famiglia di agricoltori. Fin da piccolo aiutavo la mia famiglia nella coltivazione dei campi. Crescendo questo mestiere mi ha appassionato sempre più, fino a consentirmi di dare vita a diverse aziende nel settore agroalimentare.”  É proprio l’amore ed il rispetto per la natura in tutte le sue forme e colori che spinge Loris Cicatelli a seguire gli studi agrari presso l’Istituto Tecnico di Eboli (SA). Una volta raggiunta la maturità, decide di dedicarsi alla vendita di prodotti caseari e insieme all’aiuto del fratello Adriano, nel marzo del 2009, fonda un caseificio per la produzione di mozzarella di bufala: Caseificio Cicatelli.

Caseificio Cicatelli, situato in un antico casale di famiglia, nel verde dell’oasi WWF di Persano, e circondato uno splendido uliveto, si concentra solo sulla produzione di prodotti di alta qualità, ricercando continuamente quel sapore senza tempo, tipico di una produzione che predilige la qualità sulla quantità. Così, in pochi anni, la produzione passa dalla lavorazione di 100 litri di latte di bufala al giorno a 5000 litri.

Da qui nasce l’idea di coronare il sogno del mio percorso formativo, creando un’azienda bufalina tutta mia” – racconta Loris Cicatellila mia missione da sempre è stata quella di allevare bufale nel rispetto del benessere animale e di selezionare solo i soggetti migliori”.

Sin dalla nascita l’azienda Cicatelli è associata ANASB. Contribuisce al miglioramento genetico con la raccolta dei dati produttivi certificati, con le valutazioni morfologiche e con il deposito di DNA della mandria allevata. Seleziona, inoltre, attraverso l’impiego dell’inseminazione strumentale al 100%, “[…]perché solo così” – afferma Loris Cicatelli“è stato possibile accelerare il progresso genetico della stalla”.

Cascina Le Copette. La Storia

Cascina Le Copette è un allevamento bufalino situato nella provincia di Torino la cui storia nasce nel 1978 quando la famiglia Bergia decide di acquistare i terreni e costruire una piccola stalla per allevare bovini da latte. “Nel 2002 abbiamo deciso di mutare l’azienda e di investire nel settore dell’allevamento bufalino. A quei tempi fu una forte scommessa perché la bufala si allevava principalmente al sud, in un clima caldo- umido differente da quello piemontese” – racconta Tiziano Bergia – “abbiamo iniziato con 45 bufale e con il passare del tempo, quasi senza rendercene conto, siamo cresciuti sempre di più”.

Una scommessa che si rivela vincente e che nel 2009 apre nuove strade quando partecipando al Bando PSR Sviluppo Rurale Insediamento Giovani prende avvio un ulteriore progetto di sviluppo: un caseificio per la trasformazione del latte in mozzarella e derivati. Nasce, quindi, Caseificio Le Copette.

Le Copette_azienda bufalina_Anasb
Le Copette_azienda bufalina_Anasb

Nello stesso periodo vengono svolti diversi interventi di ammodernamento delle strutture: come il cambio da lettiera permanente a cuccetta e l’ampliamento dei paddock. L’azienda decide allora di concentrarsi anche sulla selezione genetica avviando il rapporto associativo con ANASB. Grazie al supporto tecnico dell’ente, al rilievo dei dati produttivi, alla visita annuale dell’esperto di razza, ed unitamente alle figure professionali presenti nell’allevamento,  Le Copette arriva a contare 500 capi.

Le Copette_azienda bufalina_Anasb

Alleviamo i nostri animali con attenzione, punto centrale è il loro benessere” – dice Tiziano Bergia – “l’alimentazione delle bufale è curata nei minimi particolari, poiché un’alimentazione sana ed equilibrata è il primo passo verso la produzione di un latte che abbia caratteristiche tali da produrre latticini di alta qualità. Ecco perché ci occupiamo direttamente della lavorazione dei campi per la produzione di materie prime da destinare all’alimentazione delle nostre bufale.”

Le Copette_azienda bufalina_Anasb

Nel 2016 Le Copette intraprende una nuova sfida: allevare anche i bufali maschi per la produzione di carne da destinare alla trasformazione o alla vendita sottovuoto. Attualmente presso i suoi punti vendita sono disponibili svariati prodotti (carne fresca in sottovuoto e prodotti trasformati) la cui richiesta è sempre in aumento.

L’azienda Rinna. La Storia

L’azienda Rinna. La Storia1

“Quando l’Azienda Rinna è stata ereditata nel 1993 da mio padre, Pietro Rinna – racconta Salvatore Rinna – contava circa 15 capi bufalini e un totale di circa dieci ettari di terra.”

Negli anni a venire l’azienda e il suo allevamento crescono, acquistando territori limitrofi e passando agli attuali 150 ettari di terreno. Anche il numero del bestiame aumenta, e nel giro di pochi anni passa a circa 1.150 capi bufalini allevati per la totale produzione di latte da destinare alla trasformazione in mozzarella di bufala.

Ma è nel 1995 che, con la sentita esigenza di valorizzare il proprio prodotto che prende vita un nuovo, brillante progetto: La Stella di Amaseno, un caseificio ad hoc per la produzione di mozzarella. Ancora oggi sito in Pratica, provincia di Frosinone.

La Stella di Amaseno. Azienda Rinna

L' azienda Rinna. Oggi

Con il tempo, il management e le strutture si sono ulteriormente sviluppate. Oggi, difatti, l’azienda consiste in due allevamenti bufalini, uno ad Amaseno (FR) ed uno a Pontinia (LT) e dal 2010 ne fanno parte anche i miei figli, Marco e Fabrizio .

Da qualche anno, inoltre, l’Azienda Rinna è socio di ANASB. Ciò permette di svolgere un lavoro che comprende il rilievo delle produzioni e quindi il monitoraggio dei diversi andamenti qualitativi e quantitativi, le valutazioni morfologiche delle bufale in produzione e dei tori abilitati alla monta naturale ed il miglioramento genetico della mandria. Anche l’utilizzo della tecnica dell’Inseminazione Strumentale ha visto un ampio utilizzo per velocizzare le tempistiche del progresso genetico.

Il nostro allevamento ha regole di base che si fondano sul rispetto del benessere animale e della sostenibilità ambientale, requisiti essenziali per una corretta gestione dei capi in allevamento e funzione della qualità delle produzioni.” afferma Salvatore Rinna.

“E’ il territorio di Amaseno che consente tutto ciò – sottolinea con orgoglio Salvatore – il nostro luogo conserva ancora una visione rurale del territorio, integrandosi perfettamente con le attività agricole e agro-artigianali connesse all’allevamento della bufala. Ed è proprio la bufala che assicura vitalità e progresso alle comunità locali e che influenza sapientemente le usanze del posto. La bufala è un’inimitabile risorsa zootecnica che assicura la continuità delle tradizioni e lo sviluppo di nuove attività.”

Masseria delle Rose. La Storia

Masseria delle Rose. La Storia

“Masseria delle Rose nasce nei primi anni del 1900 per mano del mio bisnonno, Arturo Noviello o addirittura di suo padre, Carmine, il che la farebbe collocare alla fine dell’800” – racconta Michela Noviello.

Un’azienda bufalina inizialmente costituita da solo 50 capi che riuscì a svilupparsi a tal punto da sostenere l’acquisto di altre 2 aziende. Una a Carinola e l’altra a Castel Volturno. Masseria delle Rose, nel contesto storico della sua nascita, si occupava anche della trasformazione del latte, producendo, quindi, la mozzarella di bufala campana.

Masseria delle Rose. Azienda Bufalina

“Arturo Noviello dedicò la vita all’azienda, alla famiglia e al bene comune. Grande imprenditore e Sindaco di Castel Volturno, morì assassinato il 17 dicembre del 1958.  E la sua uccisione suscitò grande scalpore.” – racconta la Noviello Masseria è il prodotto di una conduzione contraddistinta da grande responsabilità a cui è stata sotteso l’amore e il rispetto per la terra.”

Salvatore Noviello, nelle cui mani passò l’azienda, si dedicò anche ad altre attività: come la costituzione della PLB, Cooperativa di Produttori di Latte Bufalino, di cui fu Presidente. Lo stesso ruolo che ricoprì per l’Associazione Allevatori della provincia di Caserta. Salvatore Noviello credeva molto nella cooperazione degli allevatori zootecnici, dei produttori di materia prima e la creazione di quella cooperativa fu una novità importante perché la zootecnia.

Masseria delle Rose. Azienda Bufalina

Un successivo ricambio generazionale ci porta ai giorni d’oggi. Arturo Noviello (figlio di Salvatore) eredita Masseria delle Rose e con grande impegno e dedizione ne incrementa il patrimonio zootecnico e terriero, consapevole della sua particolare importanza per l’alimentazione della mandria. “Ciò garantisce uno stato di salute eccellente e una qualità superiore del latte, che si è delineata in una resa alla caseificazione eccellente, sfiorando i 28 punti come media nel 2016 e i 29 punti come media nel 2018.” – precisa Michela Noviello.

Masseria delle Rose. Oggi

Nell’ultima decade, con l’ingresso di Salvatore e Michela Noviello ogni segmento fondamentale dell’azienda viene curato da una prospettiva diversa che, grazie alla sinergia delle capacità acquisite ed ereditate, porta ad un risultato curato al massimo del suo potenziale.  

Masseria delle Rose. Azienda Bufalina

Complice del successo di questa realtà imprenditoriale è anche il contributo di ANASB che, attraverso l’erogazione di una serie di servizi, assiste Masseria delle Rose nel miglioramento genetico della mandria.

Sul futuro di Masseria delle Rose Michela Noviello ha le idee chiare: Immagino un’azienda che sfrutti la tecnologia nel miglior modo possibile, e il miglior modo possibile che conosco è il rispetto del benessere degli animali. Immagino un ‘azienda dove ogni capo è trattato come singolo.”

Le novità dell’Ufficio Studi ANASB. Le nuove frontiere del settore bufalino

Le novità dell'Ufficio Studi ANASB. Le nuove frontiere del settore bufalino

Il rinnovamento organizzativo e gestionale che ha interessato l’Associazione negli ultimi anni, rilanciando il ruolo di ANASB nel comparto, ha generato un nuovo interesse con un sensibile e continuo incremento della partecipazione da parte degli allevatori. Partendo dalle attività di selezione, favorendo la crescita del numero dei depositi di DNA, dei capi controllati e valutati, e ponendo al centro l’esigenza di strutturare l’Ufficio Studi in modo coerente e adeguato rispetto al valore patrimoniale, economico e sociale del settore bufalino.

Con l’ambizione e la consapevolezza di dover costituire un punto di riferimento per la comunità scientifica e gli allevatori, ANASB ha rafforzato e ampliato le proprie competenze tecniche nell’ambito dello studio e della ricerca con lo specifico obiettivo non solo di valorizzare il settore e soddisfare il fabbisogno di servizio e assistenza qualificata da fornire negli allevamenti, ma anche per affrontare, in un futuro ormai alle porte, la necessaria transizione dalla genetica alla genomica.

Le novità dell'Ufficio Studi ANASB. Le nuove frontiere del settore bufalino

In questo modo, partendo dallo studio degli effetti del piano di selezione realizzato negli ultimi trent’anni, utilizzando le analisi dei trend degli indici genetici relativi ai parametri produttivi delle bufale iscritte al Libro Genealogico, sono state introdotte nuove metodologie e avviati lavori di analisi e approfondimento, in particolare al fine di:

 

  • Stimare gli indici genetici relativi anche ai soggetti che presentano dati anagrafici mancanti, potendo così fornire una stima più accurata ed un maggior numero di capi indicizzati (gruppi genetici)
  • Evidenziare possibili correlazioni tra i valori delle cellule somatiche del latte con i principali caratteri legati alla mammella, in linea con l’obiettivo del nuovo indice di selezione aggregato IBMI
  • Aggiornare dati e informazioni inerenti ai caratteri morfologici della BMI che si sono modificati nel corso del tempo anche in funzione della direzione intrapresa ai fini del miglioramento genetico
  • Investigare sull’attuale situazione dei caratteri morfologici legati alla longevità funzionale ed alla fertilità delle bufale di razza mediterranea italiana (punti chiave e strategici per la competitività aziendale)

Per approfondire le pubblicazioni e conoscere le attività dell’Ufficio Studi Ricerca e Sviluppo di Anasb, clicca sui link a seguire.

CIPAB e il miglioramento genetico. Componente di successo dell’allevamento bufalino

CIPAB e il miglioramento genetico. Componente di successo dell’allevamento bufalino

Scegliere la qualità nell’innovazione è la sintesi puntuale della nostra filosofiaafferma il Presidente del CIPAB Gabriele Di Vuolo Morfologia, caratteri lattiferi, produzioni della famiglia sono i requisiti fondamentali che ricerchiamo nei soggetti che valorizziamo per l’inseminazione strumentale”.

Come noto, tra le attività istituzionali del CIPAB (Consorzio di Incremento Produttivo degli Allevamenti Bufalini), costituito per la maggior parte da allevatori iscritti al Libro Genealogico appartenenti alle regioni della Campania, del Lazio e della Puglia, ci sono il supporto e l’assistenza del lavoro dei consorziati nel settore dell’allevamento e della sanità animale, la valorizzazione e il miglioramento delle produzioni dell’allevamento, l’assistenza tecnica ed in particolare l’impegno nella promozione di una specifica attività: il miglioramento genetico della specie bufalina.

CIPAB e miglioramento genetico. La chiave del successo dell’allevamento moderno

Con le sue attività il Consorzio ha certamente contribuito in modo significativo alla diffusione della cosiddetta Inseminazione Strumentale (IS) promuovendo, con i Centri Tori, iniziative e campagne divulgative al fine di avviare di anno in anno i riproduttori che vengono abilitati alla fecondazione artificiale per il miglioramento genetico della specie.

La nuova spinta del CIPAB all'innovazione

“La base allevatoriale diffusa è la forza distintiva del nostro consorzio che ha permesso di selezionare per le prove di progenie di ANASB, con cura e attenzione, i migliori giovani torelli tra quelli appartenenti agli allevamenti dei nostri soci. Il miglioramento genetico è oggi considerato una delle chiavi del successo dell’allevatore. Ed è anche la nostra missione.” – dice il Presidente del CIPAB. 

Seguendo tale direzione, di recente il CIPAB ha effettuato una rilevazione del fabbisogno formativo di interesse diretto degli allevatori registrando una forte richiesta sia su argomenti tradizionali come la “Tecnica di mascalcia”, le “Tecniche di fecondazione” e la “Mungibilità”, che su temi di carattere manageriale finalizzati alla “Innovazione nella gestione del dato aziendale”.

CIPAB e miglioramento genetico. La chiave del successo dell’allevamento moderno

In stretta collaborazione con l’Università Federico II, e con gli Esperti (veterinari, agronomi e zoonomi), che operano nelle aziende, nel corso del 2021 il Consorzio intende proporre agli allevatori, in raccordo con ANASB, servizi integrati di formazione e informazione, organizzati utilizzando sia interventi a distanza che in campo, in grado di dare un’ulteriore spinta all’innovazione.

Il prezioso supporto che il Consorzio intende realizzare consiste nel rendere gli allevatori sempre più consapevoli della necessità di partecipare a percorsi formativi in cui l’aggiornamento professionale deve integrarsi ad altri fattori di successo di tipo gestionale volti alla selezione e al miglioramento genetico della Bufala Mediterranea Italiana.