Due momenti, un’unica visione: istituzioni e ricerca unite per il futuro della filiera bufalina

Un dialogo serrato, due sessioni distinte ma intrecciate da un unico filo conduttore: il rilancio consapevole e sostenibile della filiera bufalina attraverso la sinergia tra istituzioni, ricerca scientifica e mondo allevatoriale. È questo lo spirito che ha animato l’incontro dedicato al Progetto BIG, un’iniziativa che sta ridefinendo i confini dell’innovazione zootecnica nel comparto bufalino.

L’occasione è stata la III Edizione di Campanialleva, tenutasi a Benevento dal 9 all’11 maggio 2025.

Sessione inaugurale: interventi delle autorità

Moderato da Roberto Mazzei, capo servizio Innovazione e Akis Coldiretti, ad aprire i lavori è stato Davide Minicozzi, Presidente di AACM, che con parole sentite ha accolto i partecipanti, rimarcando il valore strategico del Progetto BIG come modello virtuoso di collaborazione tra istituzioni, mondo della ricerca e sistema allevatoriale. “Un esempio concreto – ha sottolineato – di come visione condivisa e azione coordinata possano trasformare la nostra zootecnia.”

A seguire, il Presidente ANASB, Nicola Palmieri, ha voluto ringraziare tutti i presenti, lasciando spazio a una riflessione carica di entusiasmo e realismo: “I risultati ottenuti ci dimostrano come obiettivi che, fino a pochi anni fa, sembravano irraggiungibili, oggi sono realtà concreta. Un segnale forte che stiamo andando nella giusta direzione”.

In rappresentanza del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (DISR VII), ha partecipato il dott. Agostino Casapullo, il quale ha illustrato con chiarezza il percorso tecnico-amministrativo del progetto. Il suo intervento ha messo in luce l’importanza fondamentale delle innovazioni genomiche e digitali, che oggi rappresentano il motore di una selezione genetica mirata, veloce e sostenibile.

Uno dei momenti più significativi è stato certamente quello dato da Vincenzo Gesmundo, Segretario Generale di Coldiretti. Il suo doppio intervento ha richiamato con forza l’attenzione sulla necessità di riportare la zootecnia al centro dell’agenda politica nazionale, evidenziando come il comparto bufalino rappresenti una delle eccellenze del Made in Italy agro-zootecnico.

Il contributo denso e appassionato da parte del Direttore Generale dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno IZSM, Antonio Limone. Il suo intervento ha posto l’attenzione sul binomio imprescindibile tra sanità animale e innovazione genetica, richiamando la necessità di affrontare con strumenti scientifici sfide cruciali come le malattie trasmesse da vettori e l’antimicrobico-resistenza. “Senza dati affidabili e modelli predittivi – ha dichiarato – non è possibile costruire un futuro solido per la zootecnia italiana.

Hanno inoltre preso parte alla sessione autorevoli esponenti del sistema agro-zootecnico, offrendo un contributo di alto valore.

Nicola Di Noia, Direttore Generale di AIA, ha espresso la volontà di potenziare ulteriormente il supporto agli allevatori, con strumenti moderni e progettualità concrete, capaci di rispondere in modo mirato alle esigenze del comparto.

Luigi Scordamaglia, Amministratore Delegato di Filiera Italia, ha rimarcato il valore strategico dell’identità produttiva nazionale, insistendo sulla necessità di tutelare la filiera agroalimentare di qualità, oggi sempre più sotto pressione da dinamiche globali aggressive e concorrenza sleale.

Il Professor Giuseppe Campanile, membro del CDA dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, ha riportato al centro dell’attenzione il ruolo determinante della ricerca scientifica per l’ottimizzazione delle performance genetiche e produttive della bufala, affermando: “una risorsa che merita il massimo dell’investimento culturale e tecnico”.

Nicola Caputo, Assessore all’Agricoltura della Regione Campania, ha ribadito l’impegno dell’Ente regionale nel sostenere progetti di innovazione in ambito zootecnico, valorizzando le produzioni locali e promuovendo modelli produttivi sostenibili.

Un video per raccontare il cuore del progetto

A congiungere 2 momenti salienti, la proiezione del video conclusivo che, in maniera chiara e coinvolgente, ha ripercorso le tappe salienti del Progetto BIG, illustrandone gli obiettivi strategici e i principali risultati conseguiti. Il contributo audiovisivo ha evidenziato come l’introduzione delle nuove tecnologie abbia inciso in modo significativo sulla trasformazione del panorama genetico della Bufala Mediterranea Italiana.

Sessione tecnico-scientifica: i partner presentano i risultati del progetto BIG

La seconda sessione è stata interamente dedicata alla presentazione tecnica e scientifica dei risultati ottenuti delle attività del progetto BIG, con gli interventi dei partner coinvolti nella ricerca e nello sviluppo delle innovazioni.

Gianluca Neglia, Professore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II (DVMPA) e Responsabile Scientifico del Progetto BIG, ha aperto la sessione illustrando tutti gli obiettivi raggiunti e sottolineando come il progetto non abbia solo generato risultati concreti, ma abbia anche permesso la costruzione di un vero e proprio “sistema BIG”: una rete di collaborazioni solide tra enti, istituzioni, ricercatori e allevatori, capace di generare innovazione condivisa nel settore della Bufala Mediterranea Italiana.

È seguito l’intervento del genetista Stefano Biffani del Consiglio Nazionale delle Ricerche – IBBA, che ha presentato i risultati ottenuti in ambito genomico. “Il progetto BIG – ha dichiarato – ci ha consegnato strumenti selettivi più precisi. L’accuratezza degli indici genetici nei giovani soggetti è raddoppiata. Questo significa strumenti selettivi più precisi, utili sin dalle prime fasi di vita degli animali.

A seguire, la Professoressa Rossella Di Palo, dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – DVMPA, ha descritto le novità introdotte nella valutazione morfologica della BMI. In particolare, sono stati sviluppati nuovi descrittori morfologici relativi alla mammella e agli arti e piedi cruciali per la funzionalità e la longevità dell’animale. Ne è nata una scheda di valutazione lineare più predittiva della durata produttiva.

Matteo Santinello, ricercatore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II – DVMPA, ha illustrato i risultati delle analisi sulla composizione proteica del latte di bufala. Lo studio ha rivelato un’elevata variabilità fenotipica delle frazioni proteiche, elemento fondamentale per lo sviluppo di futuri programmi di selezione genetica mirati alla qualità delle produzioni.

Intervento ultimo della sessione tecnica, ha visto il Dottor Domenico Vecchio dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Mezzogiorno (IZSM), che ha presentato una riflessione sull’impatto atteso delle innovazioni introdotte dal progetto. Il suo contributo ha messo in luce i benefici potenziali in termini di sostenibilità ambientale, economica ed etica, fondamentali per garantire un futuro competitivo e responsabile per l’allevamento bufalino.

L’incontro si è concluso con l’intervento del neo Direttore Generale di ANASB, Gabriele Di Vuolo, che ha tracciato un bilancio complessivo del progetto, sottolineando come i risultati abbiano superato le aspettative iniziali: “Grazie a BIG – ha affermato – oggi possiamo contare su oltre 21 nuovi indici genetici che rispondono concretamente alle esigenze del territorio. Si tratta di strumenti che rappresentano un collegamento diretto tra ricerca e il mondo allevatoriale, e che si pongono perfettamente in linea con gli obiettivi della Commissione Europea per un’agricoltura più sostenibile ed efficiente. Tra questi nuovi strumenti, un ruolo di primo piano è occupato dagli indici morfologici, come quelli per la locomozione e per il benessere della mammella. Selezionare per questi caratteri – ha evidenziato Di Vuolo – significa investire in animali più longevi, funzionali e produttivi, in grado di persistere più tempo all’interno dei nostri allevamenti, contribuendo così a migliorarne la redditività e la sostenibilità.

Il Progetto BIG si conferma non solo come una best practice di innovazione applicata alla zootecnia, ma anche come un modello culturale: quello di una filiera che sa mettersi in discussione, trasformarsi, creare alleanze e puntare sulla conoscenza come leva per la competitività. Dalla genomica alla morfologia, dalla salute animale alla qualità del latte, gli strumenti presentati non sono semplici risultati, ma veri e propri ponti verso un nuovo modo di fare allevamento: più etico, sostenibile, integrato e orientato al benessere animale. Il messaggio emerso con forza è solo: il futuro della Bufala Mediterranea Italiana passa dalla scienza, ma si costruisce ogni giorno negli allevamenti, nelle istituzioni, nei laboratori e nei territori. Un futuro che non è più solo un obiettivo, ma una realtà concreta, condivisa e finalmente a portata di mano.

Intervista a Pasquale Rossi, Presidente uscente della Commissione Tecnica Centrale (CTC)

In avvicinamento al rinnovo della Commisione Tecnica Centrale ANASB, abbiamo fatto qualche domanda al Presidente uscente Pasquale Rossi, per tracciare il percorso svolto.

Domanda 1: Qual è stata la visione e il ruolo della CTC durante il suo mandato dal 2018 ad oggi?

Risposta: In qualità di Presidente della CTC dal 2018, ho lavorato in stretta sinergia con il comitato scientifico di ANASB, con l’obiettivo di portare innovazione e metodo alla selezione della Bufala Mediterranea Italiana. In questi anni abbiamo incentivato un approccio basato sulla collaborazione tra allevatori e tecnici, finalizzato a valorizzare al meglio il potenziale genetico degli animali e a migliorare la qualità delle produzioni lattiero-casearie. Il ruolo principale della CTC è stato quindi definire obiettivi di selezione chiari e allineati alle esigenze del settore, integrando competenze scientifiche e di campo. Grazie a questa impostazione strategica, siamo riusciti a fissare strategie efficaci di miglioramento genetico progressivo del patrimonio bufalino.

Domanda 2: Può spiegarci l’introduzione dell’Indice Bufala Mediterranea Italiana (IBMI) e come questo ha valorizzato la produzione quantitativa e qualitativa del latte bufalino?
Risposta: L’introduzione dell’IBMI ha rappresentato un passo fondamentale per rendere più completo il nostro sistema di selezione. L’IBMI è un indice aggregato che combina indicatori di produzione lattiero-casearia (quantità e composizione del latte) con parametri funzionali come longevità e fertilità attraverso l’implementazione di due caratteri morfologici fondamentali: apparato mammario e arti e piedi. Questo nuovo indice ha quindi permesso di valorizzare sia la produttività complessiva sia la qualità del latte, orientando la selezione verso soggetti più robusti e longevi.

Domanda 3: Il progetto BIG ha portato alla nascita del primo indice genomico per la specie bufalina. Può illustrarne i risultati?
Risposta: Il progetto BIG – Bufala Mediterranea Italiana: Tecnologie Innovative per il miglioramento Genetico – è stato il promotore delle nostre innovazioni genomiche. Grazie a questa iniziativa, ANASB ha raggiunto un traguardo storico: la pubblicazione del primo indice genomico nella storia della Bufala Mediterranea Italiana, nonché l’introduzione di nuovi indici genetici che mirano al miglioramento di nuovi caratteri: riproduttivi, funzionali e innovativi come ad esempio indice Età al 1° parto, indice longevità funzionale e indice efficienza alimentare.
Questi indici si basano su dati genomici di sequenziamento di una popolazione di riferimento e ci consentano di stimare precocemente il valore genetico dei soggetti fin dalle prime settimane di vita. In pratica, il progetto BIG ha aperto la strada a selezioni molto più precise basate sulla genotipizzazione degli animali, accelerando il progresso genetico complessivo.
L’applicazione di questo indice pone la razza bufalina italiana all’avanguardia mondiale nell’uso della genomica per il miglioramento delle performance produttive e funzionali.

Domanda 4: Quali innovazioni morfologiche e genetiche sono state introdotte di recente (nuova scheda morfologica, base genetica mobile, nuovi criteri per le madri selezionate)?
Risposta: Negli ultimi anni abbiamo adottato diverse innovazioni concrete sia in campo morfologico che genetico. È stata approvata una nuova scheda lineare di valutazione morfologica delle bufale, con descrittori biometrici più dettagliati: la sua applicazione ha migliorato la precisione delle valutazioni fenotipiche. Sul piano genetico, abbiamo aggiornato la base genetica utilizzata per il calcolo degli indici: da una base fissa quinquennale è passata a una base mobile biennale, in modo da riflettere rapidamente i progressi ottenuti. Infine sono stati ridefiniti i criteri per individuare le “madri selezionate”, integrando nei requisiti i nuovi indici genomici e fenotipici, oltre a mantenere elevati standard morfologici e produttivi. Questi interventi combinati garantiscono oggi un processo di selezione più dinamico, accurato e allineato con le esigenze allevatoriali.

Domanda 5: Che cosa comporta questa Base Genetica Mobile?
Risposta: Per migliorare il monitoraggio del progresso genetico, è stato proposto e approvato dalla Commissione Tecnica Centrale l’adozione di una base genetica mobile biennale. In questo contesto, “mobile” significa che la base verrà aggiornata annualmente, spostando di 1 anno in avanti il biennio di riferimento. Questo approccio permette una valutazione genetica dinamica, che riflette i progressi ottenuti nella popolazione. Invece di confrontare gli animali con un gruppo di riferimento vecchio, i valori genetici saranno confrontati con una popolazione più attuale, facilitando decisioni di selezione basate su prestazioni recenti anziché passate. Dopo aver condotto numerose simulazioni e analisi approfondite, la Commissione Tecnica Centrale ha selezionato il biennio 2019-2020 come base di riferimento. Pertanto, in questa pubblicazione, gli indici saranno aggiustati sulla base genetica aggiornata con le bufale nate nel biennio 2019/2020. Tra 1 anno la base si “sposterà” al biennio 2020/2021 e così via.

Domanda 6: Cambia qualcosa a livello degli indici?
Risposta: Assolutamente no, le classifiche non subiscono variazioni particolari, se non i consueti spostamenti di qualche posizione in classifica dei soggetti, che è dovuta all’aggiornamento semestrale dei dati con le nuove informazioni relative a figlie, lattazioni, valutazioni morfologiche e così via.

Domanda 7: Passiamo alle Madri Selezionate. Cosa cambia da quest’anno?
Risposta: Le Madri Selezionate sono quei soggetti, di particolare pregio, i cui figli maschi possono essere candidati alle Prove di Progenie al fine di individuare i nuovi riproduttori per Inseminazione Strumentale. I vecchi criteri utilizzati per la loro individuazione prevedevano, come requisiti, di essere vive in azienda, presenza di genitori depositati e testati, presenza di valutazione morfologica, rank da 80 punti in su (ovvero quei soggetti che rientrano nel miglior 20% della popolazione indicizzata) e una produzione di latte superiore del 5% rispetto alla media della base genetica.
Avendo aggiornato i criteri della base genetica, in CTC abbiamo anche affrontato questi parametri di selezione, per individuare in modo ancora più specifico i soggetti migliori. Come sempre verranno pubblicate annualmente allo scopo di programmare le successive Prove di Progenie.

Domanda 8: In sostanza quali sono i nuovi criteri?
Risposta: Prima di tutto non devono necessariamente essere vive in azienda. Possono rientrare anche quei soggetti eliminati entro i 24 mesi dalla pubblicazione dell’elenco. Dovranno però rispettare altri parametri, ovvero avere sempre i genitori testati compatibili, essere valutate ed essere prive di difetti morfologici (quest’ultimo criterio non era contemplato nella vecchia modalità di selezione). Inoltre dovranno rientrare nel miglior 10% della popolazione, quindi avere un rank uguale o superiore a 90. Infine abbiamo rivisto anche la produzione. Dovranno rientrare nel miglior 25% rispetto alla base genetica come produzione di latte ed avere indice Latte positivo. Se con i vecchi criteri bastavano circa 25 quintali di latte per entrare nel gruppo delle Madri Selezionate, adesso ne servono più di 27.
Applicando tali parametri si è leggermente ridotto il pool di soggetti che compongono le Madri Selezionate, ma abbiamo fatto un passo in avanti nella scelta delle migliori Bufale iscritte al programma di miglioramento genetico.

Domanda 9: Direi che è tutto. Ha qualche comunicazione per i nostri Soci?
Risposta: Concludo questo percorso con profonda gratitudine e grande fiducia nel futuro. In questi anni abbiamo costruito basi solide, scientificamente fondate e condivise, su cui potrà svilupparsi una selezione genetica sempre più efficace, sostenibile e al servizio degli allevatori. Sono convinto che, grazie all’impegno comune e alla determinazione che da sempre caratterizzano la nostra filiera, la Bufala Mediterranea Italiana continuerà a crescere, innovarsi e affermarsi come eccellenza zootecnica a livello nazionale e internazionale.
Il mio augurio a tutti gli allevatori è di guardare avanti con consapevolezza e coraggio, forti del lavoro svolto e delle opportunità che ci attendono.


Il futuro della selezione passa solo da voi!

55esima Mostra di Agriumbria

Dal 5 al 7 aprile si è svolta a Bastia Umbria (PG) la 55esima edizione di Agriumbria, la fiera agricola del centro Italia che da anni rappresenta un punto di riferimento per l’intera filiera zootecnica italiana, e che ha fatto registrare la presenza di oltre 95.000 visitatori. Durante i tre giorni della manifestazione si sono svolti importanti meeting da parte delle associazioni di categoria, istituzioni ed enti partner dell’evento.

ANASB era presente ad Agriumbria con un proprio stand, pronta ad accogliere i numerosissimi allevatori bufalini, istituzioni, tecnici e operatori del settore zootecnico provenienti da tutto il territorio nazionale.

Mostra Alimentare Gastronomica della Mozzarella e dell’Agricoltura “MAGMA”

Dal 5 al 7 aprile, presso il NEXT-NUOVA ESPOSIZIONE EX TABACCHIFICIO CAPACCIO-PAESTUM (SA), si è svolta la Mostra Alimentare Gastronomica della Mozzarella e dell’Agricoltura “MAGMA”, alla quale ANASB ha partecipato allestendo un proprio stand.

Per l’evento sono stati coinvolti tutti i protagonisti della filiera agroalimentare, in particolare quelli appartenenti alla filiera bufalina per i quali la mostra non è stata solo un’occasione per esplorare i piaceri gastronomici, ma anche un’opportunità per riflettere sul nostro impatto ambientale e sociale.

Durante la manifestazione infatti sono state organizzate iniziative di sensibilizzazione sulle pratiche sostenibili finalizzati a preservare la biodiversità e la promozione di produzione alimentare etica e responsabile.

Nell’ottica di un miglioramento finalizzato alla preservazione della biodiversità e della sostenibilità, durante l’ultima giornata di mostra, ANASB ha organizzato un workshop dal titolo: LE NUOVE FRONTIERE DELLA SELEZIONE BMI.

Durante il convegno il Presidente Palmieri ha aperto i lavori presentando la struttura organizzativa di ANASB e le attività finalizzate al miglioramento genetico della BMI.

Successivamente il Dott. Gianluigi Zullo ufficio studi ANASB, ha portato un focus sul nuovo indice genomico e sulle nuove strategie di selezione utilizzate in questi anni grazie al Progetto BIG.

L’ultimo intervento è stato quello dell’esperto di razza Roberto Mauriello che, oltre a descrivere le attività di valutazione morfologiche che quotidianamente vengono svolte in campo, ha anche presentato il nuovo programma dedicato ai piani di accoppiamento ANASB – PAC, un programma a totale gestione ANASB in grado di produrre dei piani di accoppiamento sempre più precisi ed efficienti finalizzati alla riduzione della consanguineità all’interno della mandria e nel contempo all’ aumentare il progresso e la variabilità genetica.

Campanialleva EXPO 2024

Dal 19 al 21 aprile si è tenuta la II edizione di CAMPANIALLEVA, la fiera agricola che, per il secondo anno consecutivo, si conferma il punto di riferimento per la zootecnia del Sud Italia.

ANASB è stata protagonista tra gli espositori e ci tiene a ringraziare Andrea e Domenico Cammarano, allevatori di Altavilla Silentina, che hanno portato in fiera degli splendidi soggetti.

Domenica 21 ANASB ha presentato il convegno “LA BMI SOSTENIBILE PER LA ZOOTECNIA ITALIANA”, che ha ricevuto una grandissima accoglienza e partecipazione da parte di visitatori e autorità presenti in fiera.

Durante il convegno sono intervenuti il Responsabile Scientifico del progetto BIG Prof. Gianluca Neglia e i rappresentanti dell’ufficio studi e corpo esperti ANASB, che hanno affrontato tematiche particolare rilievo inerenti al nuovo sistema allevatoriale, nell’ottica di una transizione ecologica più efficiente e rapida. Nello specifico sono state illustrate le innovazioni dei nuovi indici innovativi sviluppati nell’ambito del progetto BIG riguardanti il benessere animale, l’impatto ambientale, efficienza alimentare e riproduttive nell’ottica della sostenibilità e dell’economia circolare.

Inoltre è stato descritto lo sviluppo di un nuovo gestionale informatico più intuitivo e semplice da utilizzare grazie al quale sarà possibile usufruire di tutti i servizi ANASB simultaneamente. Tale sistema sarà disponibile entro l’anno in corso.

Il Presidente Palmieri ha tenuto poi a ringraziare tutti i presenti ed in particolare: Salvatore Loffreda (Coldiretti Campania), Mauro Donda (Associazione Italiana Allevatori), Lazzaro Iemma (Confagricoltura Filiera Bufalina), Ettore Bellelli (Coldiretti Campania), Antonio Limone (Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno), Maria Passari (Regione Campania), Nicola Caputo (Assessore Agricoltura Regione Campania) e Clemente Mastella (sindaco di Benevento).

Infine un ringraziamento sentito va all’Associazione Allevatori Campania e Molise nelle persone del direttore Augusto Calbi e del presidente Davide Minicozzi, per l’enorme impegno profuso nel realizzare questa grande manifestazione unica nel Sud Italia.

GRANDE SUCCESSO DI ANASB AL 13° WORLD BUFFALO CONGRESS IN VENEZUELA

Dal 22 al 24 novembre si è svolto a Caracas il 13° WORLD BUFFALO CONGRESS, organizzato dall’associazione Criabúfalos e dall’International Buffalo Federation (IBF). All’evento hanno preso parte oltre 700 fra allevatori, tecnici, docenti universitari e veterinari da tutto il mondo.  

ANASB ha partecipato con una folta delegazione guidata da Gabriele Di Vuolo vicepresidente ANASB, con il consigliere Davide De Prosperis, Yuri Gombia, Mayra Gómez Carpio, Roberto Mauriello e Teresa Cristiano.

Il tema centrale dell’evento è stata la produzione sostenibile dei prodotti di origine animale che, a seguito dei cambiamenti climatici e ambientali, rappresenta sempre di più una priorità del mondo zootecnico. Durante il congresso ricercatori da tutto il mondo hanno presentato le ultime ricerche e le possibili strategie per affrontare le moderne sfide globali.

Gli ambiti nei quali è stato affrontato il tema della sostenibilità sono stati molteplici: gestione e benessere del bufalo, nuove tecnologie di alimentazione, selezione genetica, riproduzione e molto altro.

L’evento è stato il palcoscenico perfetto per presentare il primo indice genomico nella storia della Bufala Mediterranea Italiana.

La presentazione dell’indice, a cura della Dott.ssa Mayra Gómez Carpio dell’Ufficio Studi ANASB, è stata accolta come un vero e proprio successo dai presenti, che hanno dimostrato notevole interesse con tante domande e commenti.

I rappresentanti delle associazioni di tutto il mondo hanno particolarmente apprezzato i risultati raggiunti da ANASB, sia dal punto di vista tecnico sia in ottica di miglioramento della genetica bufalina nel prossimo futuro.

Al termine della presentazione il Vicepresidente ANASB Gabriele Di Vuolo ha voluto celebrare lo storico traguardo consegnando una targa come riconoscimento al Presidente di Criabúfalos Nicola Fabbozzo ed al Professor Antonio Borghese, Segretario Generale dell’IBF.

Al congresso ANASB ha presentato inoltre, due poster scientifici dedicati all’illustrazione di due studi prodotti grazie alle attività svolte con il progetto BIG.

Il primo poster “INFLUENCE OF TYPE ON STAYABILITY IN THE MEDITERRANEAN BUFFALO” ha descritto la correlazione fra alcuni tratti morfologici misurati nella Bufala Mediterranea Italiana e la longevità. Dallo studio è emersa una netta correlazione fra questi caratteri in particolare dopo il 7° parto.

Il secondo poster: “MAXIMIZING UDDER HEALTH THROUGH A SELECTION INDEX: A FOCUS ON UDDER TRAITS IN ITALIAN MEDITERRANEAN BUFFALOES” ha invece descritto la possibilità di utilizzare un nuovo indice di selezione aggregato che include: produzione di latte, media della conta delle cellule somatiche e i caratteri lineari dell’apparato mammario.

Quest’ultimo ha ricevuto il premio come miglior poster del congresso.

Durante l’evento gli organizzatori hanno voluto dare spazio anche al Consorzio d’Incremento Produttivo Allevamenti Bufalini (CIPAB), rappresentato dal Presidente Gabriele Di Vuolo, il quale ha colto l’occasione per introdurre le nuove attività di consulenza e i servizi agli allevatori che verranno realizzate in collaborazione con ANASB.

Una naturale fusione di competenze ed intenti per supportare sempre di più il settore ed esserne punti di riferimento, che ha suscitato positivo coinvolgimento negli allevatori venezuelani e colombiani interessati ad evolvere il loro modello d’impresa.

Altro grande motivo d’orgoglio per ANASB è stato l’invito fatto dagli organizzatori al nostro Coordinatore degli Esperti di Razza, Yuri Gombia, che ha tenuto una lezione di valutazione morfologica agli studenti di veterinaria presenti al congresso.

Il dott. Gombia ha illustrato agli studenti di veterinaria i principali caratteri considerati durante la valutazione morfologica, soffermandosi sull’importanza di una corretta morfologia dal punto di vista funzionale e della resilienza dell’animale all’ambiente. 

Il World Buffalo Congress ha dimostrato ancora una volta come l’Italia, ed ANASB in particolare, sia un punto di riferimento per la selezione della bufala a livello mondiale.

Al termine del World Buffalo Congress si è tenuta l’assemblea dei soci IBF che ha decretato l’Italia come paese ospitante della XIV edizione nel 2026 che verrà organizzata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II.  

La candidatura è stata rappresentata dal Professore Giuseppe Campanile dell’Università Federico II di Napoli che, a seguito dell’assegnazione del prossimo Congresso Mondiale, è stato nominato nuovo Presidente dell’International Buffalo Federation.

ANASB, orgogliosa per questo grande traguardo, collaborerà al massimo delle sue capacità con l’Università degli Studi di Napoli Federico II e gli altri enti coinvolti nell’organizzazione del prossimo evento mondiale.

13 GIUGNO 2023 – INDICE GENOMICO BMI DI PRIMA GENERAZIONE

Alla fine degli anni novanta, la lungimirante idea e la collaborazione fra ANASB, Associazione Italiana Allevatori e l’Università di Napoli Federico II, hanno dato alla luce il numero zero del nuovo indice Genetico Bufale e Tori.

Negli anni a seguire si è assistito ad una incessante crescita e al consolidamento dell’intero comparto bufalino, nonché ad un continuo affinamento delle tecniche di allevamento, di alimentazione e riproduzione, ma soprattutto ad un uso sempre più diffuso dell’inseminazione strumentale grazie ad un flusso ininterrotto, ciclo dopo ciclo, di nuovi tori miglioratori.

A seguito di una profonda rigenerazione organizzativa realizzata nel 2018 e alla forte accelerazione verso l’innovazione che hanno portato un fortissimo incremento della base associativa di ANASB, finalmente si è giunti oggi a quel cambio di passo tanto atteso e richiesto da ogni attore della filiera bufalina, a quella determinante svolta verificatasi già da un decennio nel settore bovino con inconfutabili ricadute positive: la pubblicazione anche per la nostra Bufala Mediterranea Italiana del suo primo indice genomico.

Ragionare in termini di genomica significa scegliere i soggetti miglioratori in base ad una misurazione del loro potenziale genetico, basato su una quantificazione più accurata di ciò che è scritto nel loro DNA ed ereditato dai genitori. La grande sfida per l’attuazione di tutto ciò è disporre di chip per le analisi del DNA ad un costo accessibile per tutti gli allevatori.

Con l’uso appropriato della genomica, non solo potenziale ma fattivo, sarà possibile individuare più rapidamente tori e bufale fondatrici di nuove ed importanti famiglie, con un aumento crescente del valore genetico e della redditività aziendale, accorciando l’intervallo generazionale e salvaguardando altresì il benessere animale e l’ambiente più in generale.

Questo scenario formidabile va affrontato senza timore del cambiamento, da sempre ostacolo insito nell’indole umana.

Occorre, dunque, proiettarsi nella nuova frontiera dell’innovazione con determinazione.

In uno scenario mondiale ricco di decine e decine di razze bufaline, nessuna di egual pregio rispetto alla BMI, la nascita del nuovo indice genomico non farà altro che rafforzare la posizione di supremazia e prestigio della nostra Bufala Mediterranea Italiana.

La BMI è un bene esclusivo degli allevatori bufalini italiani e del nostro Paese.

Per il raggiungimento di questo storico traguardo occorre essere grati alla proficua e continuativa collaborazione fra ANASB e il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali (DMVPA) dell’Università di Napoli “Federico II” e al CNR IBBA di Milano che, in sinergia con i partner IZSM, DAFNAE di Padova e CIPAB, continueranno a perseguire i molteplici obiettivi designati all’interno del progetto BIG, per offrire opportunità senza precedenti a tutto il settore bufalino.

Ma la nostra infinita gratitudine va soprattutto agli allevatori bufalini che hanno dato piena fiducia ad ANASB!!

Con soddisfazione

Il Presidente Nicola Palmieri

Il Vice-presidente Gabriele Di Vuolo

Il Direttore Generale Giacomo Bertolini

Allevamento “Eredi di Gaetano Iemma SSA”. La Storia

L’allevamento “Eredi di Gaetano Iemma SSA” nato in località Cioffi di Eboli (SA) nei primi anni del 900 è attualmente gestito da Lazzaro Iemma, medico veterinario e figlio di Gaetano Iemma, che dagli anni 70 ha guidato l’azienda in un importante percorso di innovazione realizzando moderne strutture per il ricovero degli animali e uno dei primi impianti di mungitura meccanica applicata alla specie bufalina.

L’azienda inoltre, grazie alla Lungimiranza di Gaetano Iemma, partecipa da sempre alle attività di Selezione Genetica gestite da ANASB.

“I risultati del lavoro di selezione genetica, racconta Lazzaro, non sono tardati ad arrivare, a tal proposito infatti, uno dei tori della nostra mandria “CABIRIO” è stato selezionato per partecipare ad uno dei primi cicli di Prove di Progenie ANASB (1996/1997)”.

L’attenzione riposta nell’attività  di selezione genetica in azienda è stata negli anni sempre in crescita, questo perché avendo conseguito la laurea in Medicina Veterinaria, è stato naturale proseguire sul solco tracciato da mio padre con ancora maggiore consapevolezza.

Le soddisfazioni e i risultati raggiunti adottando le regole di miglioramento genetico proposte da ANASB sono evidenti; negli ultimi 10 anni la mandria ha contemporaneamente migliorato  sia la produzione quantitativa di latte, la mandria ha incrementato la produzione di ben 7 quintali la “MEDIA EQUIVALENTE SOGGETTO MATURO“,  sia le caratteristiche qualitative del latte prodotto che, come sappiamo è fondamentale per i processi di caseificazione. 

Tutto questo è stato possibile perché, oltre ad avere una buona gestione manageriale, abbiamo selezionato bufale con una buona morfologia, longeve e con arti ed appiombi corretti e che ci consentono quindi di massimizzare le performance aziendali.
L’attività di selezione genetica portata avanti prima da mio padre e successivamente da me ha prodotto importanti risultati; attualmente la nuova frontiera della selezione nella Bufala Mediterranea Italiana è il passaggio dalla selezione Genetica a quella Genomica, grazie alla quale sarà possibile ottenere una significativa accelerazione del processo di miglioramento genetico.

I vantaggi della selezione genomica sono molteplici, in tal senso è bene sottolineare che potrà essere utile anche per migliorare la selezione di caratteri FUNZIONALI come: facilità al parto, fertilità, resistenza alle malattie ecc.

L’allevamento ha ottenuto il certificato “Gli allevamenti del benessere”,  non a caso infatti negli ultimi anni, anche grazie ai contributi regionali e nazionali oggi disponibili per gli imprenditori agricoli, ha investito molto per migliorare il Benessere Animale, la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica.

In azienda sono stati acquistati e istallati ventilatori e doccette per il raffrescamento del bestiame, è stata innovata e informatizzata la sala di mungitura, sono stati acquistati miscelatori di ultima generazione per la preparazione del sostituto del latte in vitellaia, installate stazioni meteorologiche e sonde per rilevare temperatura e umidità relativa (THI), acquistate macchine trattrici ed attrezzi con tecnologia 4.0.

Sono stati inoltre effettuati investimenti per ottimizzare la gestione dei reflui infatti, sono stati istallati di sacconi per lo stoccaggio dei reflui zootecnici onde evitare l’emissione in atmosfera di gas climalteranti, sono stati acquistati di interratori del liquame.

Infine, sempre nell’ottica di un’agricoltura 4.0 che punti ad una migliore gestione delle risorse energetiche e naturali, abbiamo acquistato e installato PIVOT e stazioni filtranti con ali gocciolanti per un irrigazione di precisione ed a bassa pressione.

Azienda zootecnica “Agricola Volturno S.S.”. La Storia

L’Azienda zootecnica bufalina “Agricola Volturno S.S.” di Maria Laura Desideri Gaveglio, nata nel 1993, è situata nel comune di Baia e Latina in provincia di Caserta, nella media Valle del Volturno tra il Matese ed il Monte Maggiore. All’inizio dell’attività furono acquistate manze gravide, manze vuote ed annutole dalle aziende che, in quell’epoca, avevano registrato le migliori medie produttive.

La Destagionalizzazione: data la maggiore richiesta di mozzarella di bufala nel periodo primaverile-estivo ed essendo la bufala una specie poliestrale tendenzialmente stagionale a fotoperiodo negativo, è stato necessario sin da subito l’adozione delle tecniche di destagionalizzazione dei parti al fine di consegnare un quantitativo di latte che soddisfacesse le esigenze del mercato. Questo ha portato nel tempo l’azienda a produrre il 60% della produzione nel periodo estivo.  Le tecniche di destagionalizzazione utilizzate nel corso degli anni sono variate in funzione della quota di rimonta utilizzata, dalla fertilità e dal numero di parti previsto. Si è passati da un’interruzione della promiscuità sessuale nelle bufale che hanno partorito almeno una volta nel periodo compreso tra gli inizi di ottobre fino a metà marzo, ad un anticipo di un mese sulla data di ingresso dei tori nella mandria (30 settembre – 15 febbraio). Differente tecnica, invece, viene adottata nelle manze dove la promiscuità sessuale si ha nel periodo che intercorre tra la metà di marzo e la fine di agosto, in modo tale che gli ultimi parti delle primipare si verificano nel mese di giugno.

Sin da subito l’azienda Agricola Volturno S.S. ha avuto ben chiaro che l’efficienza di un’azienda dipende da fattori fortemente interconnessi, derivanti dai costi e dai ricavi: la manodopera aziendale, i raccolti aziendali, gli acquisti di alimenti, gli acquisti tecnici, la produzione di latte e la vendita di bestiame. Alla base però deve esserci un’efficiente gestione della riproduzione aziendale, anche perché, semplicisticamente, se non c’è riproduzione non c’è produzione.

La produzione di latte: l’incremento delle produzioni (e quindi del reddito) nell’allevamento di animali di interesse zootecnico è influenzato dalla pressione selettiva esercitata sulla popolazione allevata e dalle performance riproduttive della mandria. Ed è appunto per questo che l’azienda Agricola Volturno ha sempre investito nella genetica e nel progresso genetico della bufala mediterranea italiana, diventando non solo una delle aziende che vanta tra le migliori produzioni di latte in Italia, ma anche indici di fertilità particolarmente performanti, ottenendo quindi il suo fiore all’occhiello, ovvero capi di alto pregio genetico. 

Questo dipende dal fatto che l’azienda ha da sempre investito nelle biotecnologie riproduttive, programmando gli indirizzi selettivi ed il loro raggiungimento in breve tempo, anche grazie al sostegno e alla collaborazione con numerosi professori e ricercatori dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, alla partecipazione a numerosissimi progetti di ricerca in campo riproduttivo e all’adesione all’Associazione Nazionale Allevatori della Specie Bufalina (ANASB). 

Da sempre è stata impiegata la tecnica dell’inseminazione strumentale (IS) su animali sincronizzati. Ad oggi con l’inseminazione strumentale e l’impiego di protocolli di sincronizzazioni mirati, si sono raggiunti tassi di concepimento pari all’65%

L’Efficienza Riproduttiva: l’Azienda Agricola Volturno è stata inoltre una pioniera nell’impiego della tecnica della superovulazione (MOET= ovulazione multiple e trasferimento embrionale), dell’Ovum pick-up (OPU) e dell’impianto di embrioni (ET). A sostegno di ciò nel 2022 l’azienda ha partecipato ad un importante progetto in collaborazione con Embrionica, l’Università Federico II ed il centro tori Chiacchierini con il quale sono state applicate le tecniche dell’OPU e della produzione di embrioni in Vitro (IVEP). 

Gli embrioni prodotti verranno commercializzati in Italia e all’estero. Le donatrici selezionate rispettano una serie di requisiti sanitari di indennità da alcune malattie, quali tubercolosi, brucellosi, leucosi enzootica, blue tongue, Schmallenberg, BVD_MD, IBR-IPV. Tutto ciò è stato garantito grazie a profilassi straordinarie eseguite in azienda.

La Selezione: attraverso le informazioni fornite da ANASB e dall’ARACM (Associazione Regionale Allevatori Campania e Molise), è stato possibile identificare in maniera estremamente chiara i capi da mandare a riforma, ovvero quelli aventi una produzione che, in 270 giorni di lattazione convenzionale, si posizionano al di sotto della media della stalla. Dal 2002 ad oggi si è passati dall’avere una media di latte prodotto/capo di 1.965 kg, (% di grasso di 8.06%, di proteine di 4.61%), ad una produzione media di 3.307 kg, (7.99% di grasso, 4.6% di proteine), con un periodo di parto-concepimento di 115 giorni. 

Avendo inoltre da sempre come obiettivo il miglioramento genetico dei capi aziendali, vengono scelti i migliori tori per l’inseminazione strumentale. Inizialmente venivano presi in considerazioni solamente i tori miglioratori in produzione, in modo tale da garantire una maggiore quantità di latte senza necessariamente aumentare il numero di capi. Poi si è iniziato a prendere in considerazioni gli indici genetici proposti dall’ANASB, quali l’Indice Miglioratore Qualità (IMQ) ma soprattutto l’Indice Bufala Mediterranea Italiana (IBMI), grazie al quale è possibile individuare non solo i migliori tori in kg di latte, ma i tori più equilibrati, che soddisfano quindi anche le migliori percentuali in grasso e proteine, apparato mammario, arti e piedi. 

L’interesse di miglioramento si è così spostato da bufale sempre più produttive a bufale sempre più funzionali, quindi animali più longevi e con minor frequenza di problematiche sanitarie. Ai fini di tale progetto gli studi effettuati nell’ambito della genomica hanno reso possibile verificare come la nostra Bufala Mediterranea Italiana (BMI) si differenzia dalle altre popolazioni bufaline presenti nel continente europeo, specialmente rispetto alle popolazioni allevate in Ungheria, Romania e Bulgaria. Queste conoscenze permettono di effettuare in tempi molto rapidi la selezione genetica ed un corretto uso dei riproduttori per il miglioramento della BMI.

Oltre a vantare bufale pluripare e primipare di altissime produzioni e con un’ottima fertilità, l’Azienda Agricola Volturno vanta anche tori di alto pregio utilizzati per l’inseminazione strumentale, il cui seme viene commercializzato dal centro tori Chiacchierini.

Per velocizzare ancor più il progresso genetico aziendale si sta impiegando sempre con maggiore frequenza il seme sessato per l’inseminazione strumentale, soprattutto sulle manze ad alto valore genetico e bufale aventi partorito almeno una volta che, all’atto della fecondazione, hanno espresso calori migliori.

Data la concomitanza tra l’inseminazione strumentale e la presenza di tori in tutti i gruppi della stalla durante il periodo di promiscuità sessuale potrebbero sorgere dei dubbi di paternità relativi a vitelli o vitelle di particolare interesse genetico e per ovviare a tali problematiche l’azienda svolge su moltissimi capi l’esame del DNA.

Le Innovazioni: l’azienda è da tempo attenta al benessere animale, quali il raffrescamento delle stalle nei periodi estivi, allargamento dei paddock per la stabulazione degli animali che di fatto ha consentito di migliorare gli standard produttivi e riproduttivi degli animali. Inoltre l’azienda ha partecipato ad un progetto di filiera che dovrebbe consentire l’accesso ai finanziamenti previsti dal PNRR mirati ad effettuare nuovi investimenti, quali la costruzione di un impianto fotovoltaico sulla copertura delle stalle che dovrebbe consentire l’autosufficienza di energia elettrica dell’azienda. Inoltre nel progetto è prevista la costruzione di una stalla che sarà dotata di robot di mungitura e delle più moderne tecnologie atte a migliorare il benessere animale.

Azienda Agricola Circe. La Storia

A pochi chilometri dal mare del Circeo, dove la pianura incontra i Monti Lepini non lontano dal borgo medioevale di Fossanova, si trova la tenuta agricola Circe nella quale si allevano bufale da latte. Negli anni ’50, grazie alla lungimiranza di nonno Ermenegildo, l’azienda fu trasformata dall’allevamento di ovini e bovini per dedicarsi esclusivamente all’allevamento di bufale per la produzione di latte.

L’azienda, che si estende per 310 ettari tra i fiumi Ufente e Selcella, rappresenta il luogo ideale, dal punto di vista geografico e climatico, per l’allevamento di questi animali che necessitano essenzialmente di tre cose: terra, sole e acqua.  Nell’intento di rispettare il più possibile l’originale habitat di questi ruminanti, pur senza rinunciare a quelle innovazioni tecnologiche che sono necessarie per il benessere degli animali, sono state costruite due grandi piscine con acqua corrente dove le bufale nuotano o riposano in quasi completa immersione.

Noi dell’azienda Circe abbiamo sempre creduto all’importanza della selezione: seguiamo con grande attenzione i magnifici progressi computi dalla Holstein, per cui la genomica si è rivelata uno strumento indispensabile per guadagnare efficienza, con dati sempre più al riparo da errori e manipolazioni.

Lo scorso anno a Cremona hanno sfilato meravigliose vacche produttrici di oltre 8.000kg di formaggio in 6 lattazioni (100.000 kg di latte): “Sono sicuro che se nella Bufala Mediterranea sarà possibile seguire quegli obiettivi senza cadere in inutili campanilismi l’investimento nella genetica garantirà un altissimo ROI” racconta Niccolò, imprenditore dell’azienda.

Utilizzando i dati ANASB ed incrociandoli con gli obiettivi aziendali siamo riusciti a incrementare notevolmente la qualità morfologica e la produzione quali-quantitativa nella mandria, con animali sempre più uniformi, fertili, longevi e con alte produzioni in kg di grasso e proteine.

Le visite dei valutatori danno sempre grandi soddisfazioni e rappresentano un importante appuntamento per capire insieme in quale direzione spingersi: “Spero che nel futuro si potrà tarare un indice genomico personalizzato per la propria azienda (sfruttando i BIG data dell’intera razza) di modo da poter assegnare un peso personalizzato ai parametri di selezione” racconta Niccolò e alla domanda: “L’impatto che possa avere l’impiego della Genomica nella BMI?” Ecco la sua opinione: “Aspettiamo di vedere i dati, ma nel breve periodo non ho grandi aspettative, in teoria i risultati dovrebbero discostarsi molto da quanto abbiamo visto fin ora sull’indice genetico, ma potrebbe volerci del tempo ed è sempre giusto procedere con cautela. Da parte nostra faremo la nostra parte per fornire i dati necessari a perfezionare sempre più la genomica. E speriamo che tutti gli allevatori vogliano unirsi in questo entusiasmante progetto”.

Intanto si procede con l’innovazione tecnologica, mediante l’aggiornamento della sala di mungitura con un sistema che rispetta maggiormente l’apparato mammario delle bufale; installato un innovativo sistema di ventilazione, il primo in Italia; e sono stati riorganizzati gli spazi per garantire migliore mobilità alle bufale.

L’approccio di lavorazione dei campi è un approccio di agricoltura conservativa su oltre 900 ettari, e tra Biogas e Fotovoltaico (esclusivamente sui tetti), l’azienda produce oltre 8 volte l’energia che consuma. Si sta lavorando per ottenere una certificazione di carbon neutrality, e vi saranno ulteriori investimenti riguardanti la qualità del personale, gli incrementi in benessere ed il miglioramento dei processi.