13 GIUGNO 2023 – INDICE GENOMICO BMI DI PRIMA GENERAZIONE

Alla fine degli anni novanta, la lungimirante idea e la collaborazione fra ANASB, Associazione Italiana Allevatori e l’Università di Napoli Federico II, hanno dato alla luce il numero zero del nuovo indice Genetico Bufale e Tori.

Negli anni a seguire si è assistito ad una incessante crescita e al consolidamento dell’intero comparto bufalino, nonché ad un continuo affinamento delle tecniche di allevamento, di alimentazione e riproduzione, ma soprattutto ad un uso sempre più diffuso dell’inseminazione strumentale grazie ad un flusso ininterrotto, ciclo dopo ciclo, di nuovi tori miglioratori.

A seguito di una profonda rigenerazione organizzativa realizzata nel 2018 e alla forte accelerazione verso l’innovazione che hanno portato un fortissimo incremento della base associativa di ANASB, finalmente si è giunti oggi a quel cambio di passo tanto atteso e richiesto da ogni attore della filiera bufalina, a quella determinante svolta verificatasi già da un decennio nel settore bovino con inconfutabili ricadute positive: la pubblicazione anche per la nostra Bufala Mediterranea Italiana del suo primo indice genomico.

Ragionare in termini di genomica significa scegliere i soggetti miglioratori in base ad una misurazione del loro potenziale genetico, basato su una quantificazione più accurata di ciò che è scritto nel loro DNA ed ereditato dai genitori. La grande sfida per l’attuazione di tutto ciò è disporre di chip per le analisi del DNA ad un costo accessibile per tutti gli allevatori.

Con l’uso appropriato della genomica, non solo potenziale ma fattivo, sarà possibile individuare più rapidamente tori e bufale fondatrici di nuove ed importanti famiglie, con un aumento crescente del valore genetico e della redditività aziendale, accorciando l’intervallo generazionale e salvaguardando altresì il benessere animale e l’ambiente più in generale.

Questo scenario formidabile va affrontato senza timore del cambiamento, da sempre ostacolo insito nell’indole umana.

Occorre, dunque, proiettarsi nella nuova frontiera dell’innovazione con determinazione.

In uno scenario mondiale ricco di decine e decine di razze bufaline, nessuna di egual pregio rispetto alla BMI, la nascita del nuovo indice genomico non farà altro che rafforzare la posizione di supremazia e prestigio della nostra Bufala Mediterranea Italiana.

La BMI è un bene esclusivo degli allevatori bufalini italiani e del nostro Paese.

Per il raggiungimento di questo storico traguardo occorre essere grati alla proficua e continuativa collaborazione fra ANASB e il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali (DMVPA) dell’Università di Napoli “Federico II” e al CNR IBBA di Milano che, in sinergia con i partner IZSM, DAFNAE di Padova e CIPAB, continueranno a perseguire i molteplici obiettivi designati all’interno del progetto BIG, per offrire opportunità senza precedenti a tutto il settore bufalino.

Ma la nostra infinita gratitudine va soprattutto agli allevatori bufalini che hanno dato piena fiducia ad ANASB!!

Con soddisfazione

Il Presidente Nicola Palmieri

Il Vice-presidente Gabriele Di Vuolo

Il Direttore Generale Giacomo Bertolini

Allevamento “Eredi di Gaetano Iemma SSA”. La Storia

L’allevamento “Eredi di Gaetano Iemma SSA” nato in località Cioffi di Eboli (SA) nei primi anni del 900 è attualmente gestito da Lazzaro Iemma, medico veterinario e figlio di Gaetano Iemma, che dagli anni 70 ha guidato l’azienda in un importante percorso di innovazione realizzando moderne strutture per il ricovero degli animali e uno dei primi impianti di mungitura meccanica applicata alla specie bufalina.

L’azienda inoltre, grazie alla Lungimiranza di Gaetano Iemma, partecipa da sempre alle attività di Selezione Genetica gestite da ANASB.

“I risultati del lavoro di selezione genetica, racconta Lazzaro, non sono tardati ad arrivare, a tal proposito infatti, uno dei tori della nostra mandria “CABIRIO” è stato selezionato per partecipare ad uno dei primi cicli di Prove di Progenie ANASB (1996/1997)”.

L’attenzione riposta nell’attività  di selezione genetica in azienda è stata negli anni sempre in crescita, questo perché avendo conseguito la laurea in Medicina Veterinaria, è stato naturale proseguire sul solco tracciato da mio padre con ancora maggiore consapevolezza.

Le soddisfazioni e i risultati raggiunti adottando le regole di miglioramento genetico proposte da ANASB sono evidenti; negli ultimi 10 anni la mandria ha contemporaneamente migliorato  sia la produzione quantitativa di latte, la mandria ha incrementato la produzione di ben 7 quintali la “MEDIA EQUIVALENTE SOGGETTO MATURO“,  sia le caratteristiche qualitative del latte prodotto che, come sappiamo è fondamentale per i processi di caseificazione. 

Tutto questo è stato possibile perché, oltre ad avere una buona gestione manageriale, abbiamo selezionato bufale con una buona morfologia, longeve e con arti ed appiombi corretti e che ci consentono quindi di massimizzare le performance aziendali.
L’attività di selezione genetica portata avanti prima da mio padre e successivamente da me ha prodotto importanti risultati; attualmente la nuova frontiera della selezione nella Bufala Mediterranea Italiana è il passaggio dalla selezione Genetica a quella Genomica, grazie alla quale sarà possibile ottenere una significativa accelerazione del processo di miglioramento genetico.

I vantaggi della selezione genomica sono molteplici, in tal senso è bene sottolineare che potrà essere utile anche per migliorare la selezione di caratteri FUNZIONALI come: facilità al parto, fertilità, resistenza alle malattie ecc.

L’allevamento ha ottenuto il certificato “Gli allevamenti del benessere”,  non a caso infatti negli ultimi anni, anche grazie ai contributi regionali e nazionali oggi disponibili per gli imprenditori agricoli, ha investito molto per migliorare il Benessere Animale, la sostenibilità ambientale e l’innovazione tecnologica.

In azienda sono stati acquistati e istallati ventilatori e doccette per il raffrescamento del bestiame, è stata innovata e informatizzata la sala di mungitura, sono stati acquistati miscelatori di ultima generazione per la preparazione del sostituto del latte in vitellaia, installate stazioni meteorologiche e sonde per rilevare temperatura e umidità relativa (THI), acquistate macchine trattrici ed attrezzi con tecnologia 4.0.

Sono stati inoltre effettuati investimenti per ottimizzare la gestione dei reflui infatti, sono stati istallati di sacconi per lo stoccaggio dei reflui zootecnici onde evitare l’emissione in atmosfera di gas climalteranti, sono stati acquistati di interratori del liquame.

Infine, sempre nell’ottica di un’agricoltura 4.0 che punti ad una migliore gestione delle risorse energetiche e naturali, abbiamo acquistato e installato PIVOT e stazioni filtranti con ali gocciolanti per un irrigazione di precisione ed a bassa pressione.

Azienda zootecnica “Agricola Volturno S.S.”. La Storia

L’Azienda zootecnica bufalina “Agricola Volturno S.S.” di Maria Laura Desideri Gaveglio, nata nel 1993, è situata nel comune di Baia e Latina in provincia di Caserta, nella media Valle del Volturno tra il Matese ed il Monte Maggiore. All’inizio dell’attività furono acquistate manze gravide, manze vuote ed annutole dalle aziende che, in quell’epoca, avevano registrato le migliori medie produttive.

La Destagionalizzazione: data la maggiore richiesta di mozzarella di bufala nel periodo primaverile-estivo ed essendo la bufala una specie poliestrale tendenzialmente stagionale a fotoperiodo negativo, è stato necessario sin da subito l’adozione delle tecniche di destagionalizzazione dei parti al fine di consegnare un quantitativo di latte che soddisfacesse le esigenze del mercato. Questo ha portato nel tempo l’azienda a produrre il 60% della produzione nel periodo estivo.  Le tecniche di destagionalizzazione utilizzate nel corso degli anni sono variate in funzione della quota di rimonta utilizzata, dalla fertilità e dal numero di parti previsto. Si è passati da un’interruzione della promiscuità sessuale nelle bufale che hanno partorito almeno una volta nel periodo compreso tra gli inizi di ottobre fino a metà marzo, ad un anticipo di un mese sulla data di ingresso dei tori nella mandria (30 settembre – 15 febbraio). Differente tecnica, invece, viene adottata nelle manze dove la promiscuità sessuale si ha nel periodo che intercorre tra la metà di marzo e la fine di agosto, in modo tale che gli ultimi parti delle primipare si verificano nel mese di giugno.

Sin da subito l’azienda Agricola Volturno S.S. ha avuto ben chiaro che l’efficienza di un’azienda dipende da fattori fortemente interconnessi, derivanti dai costi e dai ricavi: la manodopera aziendale, i raccolti aziendali, gli acquisti di alimenti, gli acquisti tecnici, la produzione di latte e la vendita di bestiame. Alla base però deve esserci un’efficiente gestione della riproduzione aziendale, anche perché, semplicisticamente, se non c’è riproduzione non c’è produzione.

La produzione di latte: l’incremento delle produzioni (e quindi del reddito) nell’allevamento di animali di interesse zootecnico è influenzato dalla pressione selettiva esercitata sulla popolazione allevata e dalle performance riproduttive della mandria. Ed è appunto per questo che l’azienda Agricola Volturno ha sempre investito nella genetica e nel progresso genetico della bufala mediterranea italiana, diventando non solo una delle aziende che vanta tra le migliori produzioni di latte in Italia, ma anche indici di fertilità particolarmente performanti, ottenendo quindi il suo fiore all’occhiello, ovvero capi di alto pregio genetico. 

Questo dipende dal fatto che l’azienda ha da sempre investito nelle biotecnologie riproduttive, programmando gli indirizzi selettivi ed il loro raggiungimento in breve tempo, anche grazie al sostegno e alla collaborazione con numerosi professori e ricercatori dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, alla partecipazione a numerosissimi progetti di ricerca in campo riproduttivo e all’adesione all’Associazione Nazionale Allevatori della Specie Bufalina (ANASB). 

Da sempre è stata impiegata la tecnica dell’inseminazione strumentale (IS) su animali sincronizzati. Ad oggi con l’inseminazione strumentale e l’impiego di protocolli di sincronizzazioni mirati, si sono raggiunti tassi di concepimento pari all’65%

L’Efficienza Riproduttiva: l’Azienda Agricola Volturno è stata inoltre una pioniera nell’impiego della tecnica della superovulazione (MOET= ovulazione multiple e trasferimento embrionale), dell’Ovum pick-up (OPU) e dell’impianto di embrioni (ET). A sostegno di ciò nel 2022 l’azienda ha partecipato ad un importante progetto in collaborazione con Embrionica, l’Università Federico II ed il centro tori Chiacchierini con il quale sono state applicate le tecniche dell’OPU e della produzione di embrioni in Vitro (IVEP). 

Gli embrioni prodotti verranno commercializzati in Italia e all’estero. Le donatrici selezionate rispettano una serie di requisiti sanitari di indennità da alcune malattie, quali tubercolosi, brucellosi, leucosi enzootica, blue tongue, Schmallenberg, BVD_MD, IBR-IPV. Tutto ciò è stato garantito grazie a profilassi straordinarie eseguite in azienda.

La Selezione: attraverso le informazioni fornite da ANASB e dall’ARACM (Associazione Regionale Allevatori Campania e Molise), è stato possibile identificare in maniera estremamente chiara i capi da mandare a riforma, ovvero quelli aventi una produzione che, in 270 giorni di lattazione convenzionale, si posizionano al di sotto della media della stalla. Dal 2002 ad oggi si è passati dall’avere una media di latte prodotto/capo di 1.965 kg, (% di grasso di 8.06%, di proteine di 4.61%), ad una produzione media di 3.307 kg, (7.99% di grasso, 4.6% di proteine), con un periodo di parto-concepimento di 115 giorni. 

Avendo inoltre da sempre come obiettivo il miglioramento genetico dei capi aziendali, vengono scelti i migliori tori per l’inseminazione strumentale. Inizialmente venivano presi in considerazioni solamente i tori miglioratori in produzione, in modo tale da garantire una maggiore quantità di latte senza necessariamente aumentare il numero di capi. Poi si è iniziato a prendere in considerazioni gli indici genetici proposti dall’ANASB, quali l’Indice Miglioratore Qualità (IMQ) ma soprattutto l’Indice Bufala Mediterranea Italiana (IBMI), grazie al quale è possibile individuare non solo i migliori tori in kg di latte, ma i tori più equilibrati, che soddisfano quindi anche le migliori percentuali in grasso e proteine, apparato mammario, arti e piedi. 

L’interesse di miglioramento si è così spostato da bufale sempre più produttive a bufale sempre più funzionali, quindi animali più longevi e con minor frequenza di problematiche sanitarie. Ai fini di tale progetto gli studi effettuati nell’ambito della genomica hanno reso possibile verificare come la nostra Bufala Mediterranea Italiana (BMI) si differenzia dalle altre popolazioni bufaline presenti nel continente europeo, specialmente rispetto alle popolazioni allevate in Ungheria, Romania e Bulgaria. Queste conoscenze permettono di effettuare in tempi molto rapidi la selezione genetica ed un corretto uso dei riproduttori per il miglioramento della BMI.

Oltre a vantare bufale pluripare e primipare di altissime produzioni e con un’ottima fertilità, l’Azienda Agricola Volturno vanta anche tori di alto pregio utilizzati per l’inseminazione strumentale, il cui seme viene commercializzato dal centro tori Chiacchierini.

Per velocizzare ancor più il progresso genetico aziendale si sta impiegando sempre con maggiore frequenza il seme sessato per l’inseminazione strumentale, soprattutto sulle manze ad alto valore genetico e bufale aventi partorito almeno una volta che, all’atto della fecondazione, hanno espresso calori migliori.

Data la concomitanza tra l’inseminazione strumentale e la presenza di tori in tutti i gruppi della stalla durante il periodo di promiscuità sessuale potrebbero sorgere dei dubbi di paternità relativi a vitelli o vitelle di particolare interesse genetico e per ovviare a tali problematiche l’azienda svolge su moltissimi capi l’esame del DNA.

Le Innovazioni: l’azienda è da tempo attenta al benessere animale, quali il raffrescamento delle stalle nei periodi estivi, allargamento dei paddock per la stabulazione degli animali che di fatto ha consentito di migliorare gli standard produttivi e riproduttivi degli animali. Inoltre l’azienda ha partecipato ad un progetto di filiera che dovrebbe consentire l’accesso ai finanziamenti previsti dal PNRR mirati ad effettuare nuovi investimenti, quali la costruzione di un impianto fotovoltaico sulla copertura delle stalle che dovrebbe consentire l’autosufficienza di energia elettrica dell’azienda. Inoltre nel progetto è prevista la costruzione di una stalla che sarà dotata di robot di mungitura e delle più moderne tecnologie atte a migliorare il benessere animale.

Azienda Agricola Circe. La Storia

A pochi chilometri dal mare del Circeo, dove la pianura incontra i Monti Lepini non lontano dal borgo medioevale di Fossanova, si trova la tenuta agricola Circe nella quale si allevano bufale da latte. Negli anni ’50, grazie alla lungimiranza di nonno Ermenegildo, l’azienda fu trasformata dall’allevamento di ovini e bovini per dedicarsi esclusivamente all’allevamento di bufale per la produzione di latte.

L’azienda, che si estende per 310 ettari tra i fiumi Ufente e Selcella, rappresenta il luogo ideale, dal punto di vista geografico e climatico, per l’allevamento di questi animali che necessitano essenzialmente di tre cose: terra, sole e acqua.  Nell’intento di rispettare il più possibile l’originale habitat di questi ruminanti, pur senza rinunciare a quelle innovazioni tecnologiche che sono necessarie per il benessere degli animali, sono state costruite due grandi piscine con acqua corrente dove le bufale nuotano o riposano in quasi completa immersione.

Noi dell’azienda Circe abbiamo sempre creduto all’importanza della selezione: seguiamo con grande attenzione i magnifici progressi computi dalla Holstein, per cui la genomica si è rivelata uno strumento indispensabile per guadagnare efficienza, con dati sempre più al riparo da errori e manipolazioni.

Lo scorso anno a Cremona hanno sfilato meravigliose vacche produttrici di oltre 8.000kg di formaggio in 6 lattazioni (100.000 kg di latte): “Sono sicuro che se nella Bufala Mediterranea sarà possibile seguire quegli obiettivi senza cadere in inutili campanilismi l’investimento nella genetica garantirà un altissimo ROI” racconta Niccolò, imprenditore dell’azienda.

Utilizzando i dati ANASB ed incrociandoli con gli obiettivi aziendali siamo riusciti a incrementare notevolmente la qualità morfologica e la produzione quali-quantitativa nella mandria, con animali sempre più uniformi, fertili, longevi e con alte produzioni in kg di grasso e proteine.

Le visite dei valutatori danno sempre grandi soddisfazioni e rappresentano un importante appuntamento per capire insieme in quale direzione spingersi: “Spero che nel futuro si potrà tarare un indice genomico personalizzato per la propria azienda (sfruttando i BIG data dell’intera razza) di modo da poter assegnare un peso personalizzato ai parametri di selezione” racconta Niccolò e alla domanda: “L’impatto che possa avere l’impiego della Genomica nella BMI?” Ecco la sua opinione: “Aspettiamo di vedere i dati, ma nel breve periodo non ho grandi aspettative, in teoria i risultati dovrebbero discostarsi molto da quanto abbiamo visto fin ora sull’indice genetico, ma potrebbe volerci del tempo ed è sempre giusto procedere con cautela. Da parte nostra faremo la nostra parte per fornire i dati necessari a perfezionare sempre più la genomica. E speriamo che tutti gli allevatori vogliano unirsi in questo entusiasmante progetto”.

Intanto si procede con l’innovazione tecnologica, mediante l’aggiornamento della sala di mungitura con un sistema che rispetta maggiormente l’apparato mammario delle bufale; installato un innovativo sistema di ventilazione, il primo in Italia; e sono stati riorganizzati gli spazi per garantire migliore mobilità alle bufale.

L’approccio di lavorazione dei campi è un approccio di agricoltura conservativa su oltre 900 ettari, e tra Biogas e Fotovoltaico (esclusivamente sui tetti), l’azienda produce oltre 8 volte l’energia che consuma. Si sta lavorando per ottenere una certificazione di carbon neutrality, e vi saranno ulteriori investimenti riguardanti la qualità del personale, gli incrementi in benessere ed il miglioramento dei processi.

Azienda Agricola Casabianca. La Storia

L’Azienda Agricola “Casabianca”, oasi verde sita nella piana di Fondi (LT) a sud dell’agro pontino, a circa 5 Km dalla costa mediterranea e a pochi chilometri dal Parco Nazionale del Circeo, presenta un’estensione di circa 90 ettari.

L’azienda è da sempre destinata all’allevamento della Bufala Mediterranea Italiana il cui latte appena munto viene lavorato direttamente in azienda, in una struttura dislocata a circa 500 metri dal centro aziendale, al fine di rispettare tutte le normative vigenti in materia sanitaria.

I principi sui quali da sempre si basa la gestione aziendale sono: passione, rispetto delle tradizioni e professionalità.
La sinergia di questi fattori ha creato i presupposti affinché l’azienda, da sempre impegnata anche nel rispetto del benessere animale, potesse raggiungere risultati straordinari.

“Qui tra questi pascoli verdi, grazie alla grande passione tramandata da generazioni ed alla professionalità redatta dai nostri studi (veterinaria e agraria), si attuano, nel rispetto di antiche tradizioni, le più recenti tecniche di allevamento, ottenendo così del latte genuino, pieno di bontà, che ben si presta alla trasformazione in mozzarella di bufala campana DOP”.

Uno dei fattori che ha contribuito a rendere grande quest’azienda è stato l’aver creduto nelle potenzialità della selezione genetica e quindi nell’utilizzo dell’inseminazione strumentale (IS).

“Tutto nasce da una semplice osservazione”, ci racconta Francesco D’Ausilio, titolare dell’azienda Agricola Casabianca e medico veterinario laureato all’università degli studi di Napoli Federico II, “era l’anno 1998, la mandria aveva una consistenza decisamente ridotta rispetto ad oggi, e dai controlli funzionali mi resi conto che due bufale avevano una produzione decisamente più alta delle altre, raggiungendo al picco della lattazione  ben 23 litri di latte, mentre le altre a malapena raggiungevano i 10 litri.

Tenuto conto che il gruppo di bufale in lattazione era unico e quindi alimentate tutte allo stesso modo, iniziai a chiedermi quale fosse la particolarità di quei capi. Ovviamente  l’unica risposta possibile era il diverso valore genetico. Così, nonostante le incertezze e le difficoltà del momento, iniziai ad utilizzare la IS in modo diffuso nella mandria, intraprendendo un percorso lungo ma alla fine redditizio, che ha portato un netto ed evidente aumento della produzione di latte. Durante questo percorso la sinergia con ANASB è stata fondamentale. Grazie alle prove di progenie ANASB, negli anni abbiamo avuto a disposizione per la IS un numero sempre maggiore di tori provati. Oggi sono diversi i tori indicizzati proveniente dall’azienda Casabianca e questo ci permette di utilizzare nel miglior modo possibile l’Indice IBMI, grazie al quale è possibile orientare la selezione in base alle proprie esigenze e agli obiettivi che si vogliono raggiungere.” 

“Il miglioramento genetico della Bufala Mediterranea Italiana, è stato un processo lento ed incerto. Abbiamo fatto tanti piccoli passi (anno dopo anno) che ci hanno permesso di raggiungere sempre nuovi obiettivi e di esplorare nuove “frontiere” della selezione.

Oggi la nuova frontiera della selezione della Bufala Mediterranea Italina è senza dubbio la genomica, grazie alla quale è possibile ridurre gli intervalli generazionali perché, ci si può basare fin da subito su dati attendibili che permetteranno a chiunque volesse intraprendere questo percorso di ottenere risultati in tempi relativamente brevi.

Il mio augurio è che i test genomici possano rapidamente interessare tutti gli allevatori, diventando ben presto uno strumento economico alla portatati di tutti.”

Per fare in modo che le potenzialità della genetica possano essere espresse al massimo è fondamentale creare le migliori condizioni ambientali possibili. In passato la BMI veniva definita come un animale rustico, che si accontentava di poco. In realtà è un animale generoso, in grado di adattarsi a tutte le condizioni e capace di dare il meglio se posto nelle condizioni ottimali di benessere: è per questo che abbiamo assicurato in azienda la presenza di tutti gli strumenti innovativi in grado di aggiungersi alla nostra continua osservazione e al buon senso che non guasta mai. Abbiamo dato più spazio per capo allevato, sia nella zona di movimentazione che nella zona dormitorio. Il ricambio d’aria è assicurato ampiamente dall’altezza dei dormitori e dalla brezza marina. Il riposo è ampiamente garantito, grazie anche alle ampie ombreggiature. Ogni stalla ha la possibilità di accesso continuo ad ampi paddock esterni. Inoltre spazzole rotative e il raffrescamento con acqua nebulizzata completano il quadro il cui tema centrale è “Benessere animale”.

Grazie al miglioramento genetico e al miglioramento del benessere animale abbiamo decisamente aumentato le produzioni e ridotto di circa un 20% il numero dei capi, creando così  un minore impatto ambientale. Per quanto riguarda i reflui zootecnici, abbiamo realizzato un grande sistema di stoccaggio, che ci permette  di trattare i reflui zootecnici come una vera risorsa. La frazione liquida viene  distribuita sui campi, con un nuovo carro botte di ultima generazione che analizza di volta in volta il refluo zootecnico e che ci permette di utilizzarlo al momento necessario e nelle giuste quantità, riducendo al minimo l’uso dei fertilizzanti chimici e salvaguardando l’ambiente.    

I Mille Allevatori di Frontiera – Caserta

Il 20 Dicembre all’Hotel Plaza Caserta, con la partecipazione di oltre 300 tra allevatori, esperti, tecnici e personalità della filiera bufalina, si è tenuto il secondo incontro celebrativo de “I MILLE ALLEVATORI DI FRONTIERA” organizzato da ANASB.

Hanno preso parte all’incontro l’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania Nicola Caputo, il Direttore generale delle Politiche Agricole Regionali Maria Passari, Massimo Benvenuti e Agostino Casapullo della DISR VII del Masaf, il Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP Domenico Raimondo, il Direttore di Coldiretti Campania Salvatore Loffreda, il rappresentante di Confagricoltura Lazzaro Iemma, il Presidente dell’Associazione Allevatori Campania e Molise Davide Minicozzi e il Direttore Generale AIA Mauro Donda

Tema centrale dell’incontro è stata la celebrazione di due traguardi storici da parte di ANASB:

  • il raggiungimento di mille allevatori soci
  • il primo indice genomico per la Bufala Mediterranea Italiana (BMI).

Nell’introduzione ai lavori, il Presidente ANASB Nicola Palmieri ha salutato e ringraziato gli Allevatori e i numerosi ospiti presenti:

“Questa sera abbiamo creato un evento diverso rispetto ai tradizionali organizzati da ANASB, perché questo è un evento dedicato alla premiazione degli allevatori che in questi anni si sono dimostrati virtuosi in determinati ambiti e che rappresentano l’eccellenza della filiera della bufala mediterranea italiana che, come sappiamo, rappresenta un fiore all’occhiello non solo per la regione Campania ma anche per l’Italia intera. Ed è per questo che ANASB si impegna con grande passione e con tutti i propri mezzi per valorizzarla sempre di più. Siamo consapevoli, a tale proposito, che  la genomica rappresenta la chiave per rendere al contempo gli allevamenti efficienti e sostenibili”.

Il Presidente Palmieri – dopo aver informato i presenti in merito alla scelta “nessun consigliere può essere premiato” – ha quindi introdotto la parte più importante della serata: la premiazione dei nostri allevatori.

Il primo allevatore ad essere premiato è stato Matteo Totaro al quale è stato consegnato il premio “PRIMO SOCIO ANASB” direttamente dal Presidente Palmieri quale fondatore di ANASB il 17 luglio 1979.

Il secondo premio della serata “NESSUNA COME ME!”  è stato assegnato all’allevamento di Francesca Friozzi da Pasquale Cirillo consigliere ANASB per la bufala 0508153 con 17 parti registrati.

Il premio “MIGLIOR BUFALA IBMI” è stato consegnato da Pasquale Rossi presidente CTC all’allevamento PETRELLA per la bufala 3390321con indice genetico IBMI 154.

Il quarto premio “MIGLIOR TREND GENETICO” è stato consegnato da Massimo Benvenuti e Agostino Casapullo del MASAF all’allevamento Ponte Reale di Francesco Corvino per aver registrato il maggior incremento IBMI negli ultimi 5 anni.

Il premio “PASSIONE FA” è stato consegnato dal Presidente CIPAB Gabriele di Vuolo, all’allevamento di Morese Giuseppe per la presenza più alta di figlie nate da FA con padre certo.

Con il sesto premio “GENERAZIONE Z” è stato premiato dal consigliere più giovane di ANASB, Andreina Vecchio, il più giovane allevatore socio ANASB Antonio Orlando.

Il premio “SIALLEVA” è stato assegnato a Stanislao Pellino per essere stato uno dei primi allevatori ad aver utilizzato il gestionale SIALLEVA in abbinamento con il Portale ANASB Online. 

Il premio è stato assegnato dal Presidente dell’Associazione Allevatori Campania e Molise Davide Minicozzi e dal Direttore AIA Mauro Donda.

L’ottavo premio “PIONIERE DELLA FILIERA BMI” assegnato a Giuseppe Cirillo per essere stato uno dei primi ad aver creduto e investito nella filiera della Bufala Mediterranea Italiana, è stato consegnato a Pasquale Cirillo dal professor Gianluca Neglia e dall’assessore regionale Nicola Caputo.

Il premio “ALLEVATORE DI FRONTIERA ”  dedicato ad un allevatore che da sempre ha creduto che la selezione della BMI potesse essere un importante valore aggiunto alla propria azienda, è stato assegnato a Lazzaro Iemma, che è stato premiato dal Direttore ANASB Giacomo Bertolini insieme alla Professoressa Rossella Di Palo del Dipartimento di Medicina Veterinaria della Federico II di Napoli.

A seguire il premio “ALLEVAMENTO SOSTENIBILE ” è stato consegnato dal direttore Coldiretti Campania Salvatore Loffreda, dal presidente Domenico Raimondo e dal vicepresidente Ettore Bellelli del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP al caseificio POLITO di Agropoli, per la creazione di innovativi impianti ecologici.

Il penultimo premio “ESPERTO DI FRONTIERA” è stato dedicato a Massimo Neri per essere non solo un’importante guida tecnica in qualità di  Esperto multirazza ma, così come definito dal Direttore Bertolini, un “esperto di vita”. Il premio è stato consegnato dal coordinatore degli Esperti ANASB Yuri Gombia che ha colto l’occasione per ringraziare ulteriormente  Massimo.

Il premio “#LABUFALASIAMONOI” è stato consegnato dal Presidente Palmieri alla dottoressa Passari per essere stata un importante punto di riferimento in questa filiera e soprattutto per aver creduto nel lavoro di ANASB.

La serata si è conclusa con i saluti e gli auguri a tutti i presenti da parte del Presidente Nicola Palmieri a nome dei Consiglieri, dello Staff di ANASB e di tutti i Mille Allevatori Bufalini di Frontiera.

Approfittiamo della presente per comunicarvi che gli uffici ANASB rimarranno attivi e a vostra disposizione nel periodo delle festività di fine ed inizio anno.
Auguriamo a tutti voi e alle vostre famiglie felice Anno Nuovo.

I Mille Allevatori di Frontiera – Priverno

Lo scorso 15 dicembre a Priverno (LT) presso il ristorante Onorati, si è svolto il primo dei due incontri di fine anno organizzati da ANASB dedicato a “I MILLE ALLEVATORI DI FRONTIERA”.

Alla presenza di 190 fra allevatori bufalini del Lazio, tecnici e numerosi ed illustri ospiti, ANASB ha celebrato il raggiungimento di importanti e storici traguardi raggiunti in questo 2022: 1000 allevatori associati e il primo indice genomico della storia della BMI.

L’incontro, svoltosi alla presenza dell’Assessore dell’agricoltura della Regione Lazio Enrica Onorati, dei rappresentanti del MASAF Massimo Benvenuti e Agostino Casapullo, del prof. Giuseppe Campanile dell’Università Federico II di Napoli, del Presidente del Consorzio di Mozzarella di Bufala Campana DOP Domenico Raimondo e del Presidente Coldiretti Latina Denis Carnello, ha vissuto il momento più significativo con la premiazione degli Allevatori di Frontiera.

Di seguito si riportano le foto dei premiati e le informazioni relative ai singoli premi assegnati. E’ possibile consultare i premi nel dettaglio cliccando sui titoli degli stessi. Per chiarezza, si precisa che per scelta condivisa è stata applicata la regola “nessun premio ai consiglieri” titolari degli allevamenti presenti nelle graduatorie di merito.

Il primo premio “SOCIO ANASB 1.000” è stato consegnato dal Presidente ANASB Nicola Palmieri all’allevatore Manuel Nardoni.

Il secondo premio “#labufalasiamonoi” è stato assegnato ad Annamaria Napoleoni per la passione, la dedizione e per il grande senso di appartenenza che in tutti questi anni ha dimostrato di avere per l’allevamento e per il territorio, da parte dell’Assessore Agricoltura Regione Lazio Enrica Onorati.

Il terzo premio “NESSUNA COME ME!” è stato consegnato dal Consigliere ANASB Francesco D’Ausilio all’Allevamento Case Rosse di Antonello Benedetti Panici per la bufala “681” con 18 parti registrati.

Il quarto premio “MIGLIOR BUFALA IBMI” è stato invece dedicato alla miglior bufala con padre certo RANK 99, e consegnato da Massimo Benvenuti ed Agostino Casapullo del MASAF a Federico Rinna dell’Allevamento Regina.

Il quinto premio “MIGLIOR TREND GENETICO” è stato assegnato all’allevamento che ha registrato il maggior incremento IBMI negli ultimi 5 anni, ed è stato consegnato dal professor Gianluca Neglia a Gianni Giuseri dell’allevamento Tenuta Giuseri.

Il sesto premio “PASSIONE FA” è stato presentato dal Presidente CIPAB Gabriele Di Vuolo, il quale dopo aver brevemente descritto il percorso di crescita realizzato negli ultimi anni dal CIPAB, ha presentato la classifica che ha premiato l’allevamento con il maggior numero di figlie di FA con padre certo presenti in azienda.

Il premio è stato consegnato dal Vice-presidente ANASB e Presidente CIPAB Gabriele Di Vuolo a Nicolò Benedetti dell’allevamento Circe.

Il premio “SIALLEVA” è stato poi assegnato da Lorenzo Pascarella, rappresentante AIA, a Nello Giorgi in quanto allevatore SMART che ha utilizzato da subito il gestionale SIALLEVA.

L’ottavo premio della serata “PIONIERE DELLA FILIERA BMI”, dedicato ad uno dei primi allevamenti che ha investito nella filiera bufalina con l’apertura di un caseificio aziendale, è stato assegnato dal Presidente ANASB Nicola Palmieri all’Allevamento e Caseificio Perseo di Romano Realacci.

Il premio “GENERAZIONE ZETA”, dedicato all’allevatore più giovane socio di ANASB è stato consegnato dal Consigliere ANASB Davide De Prosperis a Gianmarco Pacitti.

Il decimo premio della serata “ALLEVAMENTO SOSTENIBILE” è stato consegnato dal presidente Coldiretti Latina Denis Carnelli e dal Presidente del Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP Domenico Raimondo, all’allevatore Severino Realacci per essere stato uno dei primi ad aver realizzato impianti di produzione di energia verde.

L’ultimo premio “ALLEVATORE DI FRONTIERA” è stato consegnato dal professor Giuseppe Campanile a Francesco D’Ausilio, titolare dell’allevamento Casabianca, per essere stato l’allevatore che oltre 25 anni fa ha intrapreso un “viaggio di scoperta” ampliando i propri orizzonti imprenditoriali, investendo in maniera significativa nella selezione bufalina attraverso il miglioramento genetico.

La serata si è conclusa con i saluti del Presidente Nicola Palmieri che ha invitato tutti i presenti alla cena offerta da ANASB.

IL PRESENTE DEL SETTORE BUFALINO È LA GENOMICA

Lo scorso 19 ottobre a Latina, ANASB ha organizzato il secondo importante incontro dedicato a “Le nuove frontiere della selezione nella Bufala Mediterranea Italiana”. Alla presenza di 70 allevatori bufalini del Lazio e di numerosi ed illustri ospiti, in un importante momento di informazione e di confronto, ANASB ha confermato che entro il 2022 uscirà il primo Indice Genomico della BMI

Tema centrale dell’evento è l’illustrazione dei primi risultati del Progetto BIG di cui ANASB è capofila con la fondamentale collaborazione del promotore e partner di Progetto Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali dell’Università Federico II di Napoli e le importanti e qualificate consulenze dell’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno, del CIPAB (Consorzio Incremento Produttivo Allevamenti Bufalini), del CNR-IBBA e del DAFNAE dell’Università di Padova.

All’incontro hanno preso parte importanti rappresentati delle Istituzioni, esponenti del settore agricolo e della filiera lattiero-casearia: Carlo Picchi Direttore Coldiretti Latina e Frosinone, Mauro Donda Direttore Generale Associazione Italiana Allevatori (AIA), Domenico Raimondo Presidente Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, Umberto Bernabucci del Dipartimento DAFNE Università degli Studi della Tuscia, Serafino Concetti del Centro di ricerca CREA-ZA, Massimo Benvenuti della DISR VII del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali e l’Assessore dell’agricoltura della Regione Lazio, Enrica Onorati.

Nella sua introduzione ai lavori il Presidente ANASB Nicola Palmieri, dopo i saluti di benvenuto ai numerosi allevatori bufalini presenti e ai rappresentati delle istituzioni, ha colto l’occasione per sottolineare la crescita di ANASB negli ultimi anni e di come si sia riconsolidata la fiducia degli allevatori nel loro Ente Selezionatore. In particolare il Presidente ha voluto evidenziare l’esigenza di condividere all’interno della filiera bufalina un percorso comune di innovazione e orientamento al tema della sostenibilità sociale e ambientale che è richiesta alla zootecnia nel suo insieme. Il Presidente ha poi illustrato il Progetto BIG, esprimendo grande soddisfazione per il lavoro di cooperazione applicativa con l’integrazione di competenze e professionalità svolto da ANASB e dai vari Partner di progetto, per garantire massima attenzione e condivisione nella sperimentazione della transizione dalla genetica alla genomica.

Ulteriore testimonianza dell’importante crescita realizzata negli ultimi anni è stata portata dal consigliere ANASB del Lazio, Francesco D’Ausilio. Ripercorrendo l’evoluzione del miglioramento genetico nel settore bufalino negli ultimi 30 anni, ha definito necessario – nell’ottica di un miglioramento aziendale sperimentato direttamente con ottimi risultati all’interno del suo allevamento nonché nell’interesse dell’intero comparto – il raggiungimento degli obiettivi innovativi definiti all’interno del progetto BIG.

Il Direttore Generale ANASB, Giacomo Bertolini, dopo aver salutato gli ospiti presenti e ringraziato Coldiretti per l’ospitalità all’interno del Mercato di Campagna Amica di Latina, ha presentato i numeri del progetto BIG con i suoi rilevanti investimenti: 750.000 euro di analisi genomiche e fenotipi innovativi su 6.000 animali, 130.000 euro per la realizzazione di una Biobanca di seme sessato ed embrioni e 166.000 per la digitalizzazione e un Sistema Informativo avanzato.  

Inoltre ha messo in risalto il primato a livello mondiale della banca dati della BMI di ANASB, con 1.165.800 capi iscritti a Libro Genealogico, oltre 177.750 soggetti punteggiati, 62.170 con DNA depositato, 159 tori in FA, per un totale di informazioni in database superiore ai 3 milioni e 500 mila dati anagrafici, produttivi, riproduttivi, morfologici e genetici (quali dati di sintesi di oltre 175 milioni di dati puntuali).

In conclusione il Direttore ha introdotto il filmato “Le nuove frontiere della BMI”, che racconta non solo la crescita di cui ANASB si è resa protagonista negli ultimi anni, ma anche l’importante lavoro svolto dallo Staff nel territorio degli allevamenti bufalini nel Lazio.

Al termine della proiezione è intervenuto Gianluca Neglia, professore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nonché responsabile scientifico e coordinatore del Progetto BIG, che ha descritto le principali innovazioni apportate dal progetto con i principali vantaggi che ne conseguiranno per i singoli allevatori e l’intero comparto. In particolare ha sottolineato come con il passaggio alla genomica si possano ottimizzare i tempi di svolgimento delle prove di progenie, in modo da ridurre considerevolmente l’intervallo generazionale attuale, ottenere una precoce indicizzazione dei tori in FA e ridurre quindi i tempi della selezione genetica in allevamento.

Stefano Biffani, ricercatore CNR-IBBA e coordinatore dell’Ufficio Studi R&S ANASB, durante il suo intervento ha poi effettuato un primo focus sulla Genomica della BMI.  Ha definito la genomica come strumento applicativo prontamente disponibile, annunciando la prima uscita al mondo di un indice genomico sperimentale nella BMI.

La seconda parte del programma è stata dedicata agli interventi delle Istituzioni, delle Università e dei Centri di Ricerca, dei rappresentanti del settore agricolo e degli operatori della filiera bufalina.

Il Direttore Generale dell’AIA, Mauro Donda nel suo intervento si è innanzitutto complimentato con i promotori del Progetto BIG e con l’intera squadra dell’ANASB: “il vostro innovativo progetto – ha detto tra l’altro – si accompagna ad indirizzi di selezione nuovi che vanno nella direzione giusta. Sostenibilità e ambiente sono anche elementi per una valorizzazione economica e commerciale dell’allevamento bufalino. La genomica ha accelerato e cambiato la selezione ma anche reso più importante la raccolta e l’acquisizione dei dati fenotipici, quelli derivanti dal Controllo Funzionale”.

“Anche per la selezione – ha poi sottolineato – è fondamentale integrare l’enorme mole di dati che oggi si possono acquisire, ma che devono fornire agli allevatori strumenti semplici per assumere decisioni nelle proprie aziende. Il Progetto LEO – ha concluso – è un grande progetto che va proprio in questa direzione”.

Il Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana DOP, Domenico Raimondo, ha ribadito che l’unico modo per far fronte alle criticità che negli ultimi anni stanno mettendo in serie difficoltà il comparto, è quello di creare coesione fra i diversi protagonisti della filiera in modo da garantirne una crescita comune.

Umberto Bernabucci del Dipartimento DAFNE Università degli Studi della Tuscia, si è complimentato con tutti i partner di progetto e ha espresso la sua profonda ammirazione per gli operatori del settore bufalino, dichiarando la piena disponibilità ad avviare una stretta collaborazione con ANASB sia nei progetti in corso che per le future iniziative.

Serafino Concetti del CREA-ZA ha ripercorso i 30 anni di ricerca nell’ambito della filiera bufalina, riprendendo il discorso del Consigliere ANASB Lazio Francesco d’Ausilio sulla necessità di crescita e di innovazione per il settore. Complimentandosi per la struttura del progetto BIG ha poi portato un’importante testimonianza sulla crescita del Centro di Ricerca con sede a Monterotondo che negli ultimi anni è passato da 30 a 500 capi in mungitura, rappresentando così un esempio per tutte le realtà di questo settore e del territorio laziale.

Massimo Benvenuti dell’Ufficio DISR VII del Mipaaf ha ringraziato per il gentile invito al Convegno e si è complimentato per le attività svolte nell’ambito del Progetto europeo BIG, relativo alla sottomisura 10.2 del PSRN biodiversità animale. Gli Enti selezionatori italiani che hanno partecipato al bando del PSRN avevano come obiettivo l’implementazione di strumenti di caratterizzazione, raccolta ed utilizzo delle risorse genetiche a livello nazionale con il fine strategico di accrescere la sanità e il benessere degli animali, di ridurre l’impatto ambientale e di potenziare il contributo del settore zootecnico alla lotta ai cambiamenti climatici. Questo si è tradotto principalmente nella produzione di nuovi indici genetici che riguardano quei caratteri che hanno impatto sugli obiettivi strategici del Piano di Sviluppo Rurale Nazionale.

Alcuni di questi indici sono disponibili nella banca dati di tipo Open Data denominata LEO, di cui alla sottomisura 16.2 del citato PSRN (complementare alla 10.2). Tra questi, l’indice EPP – Indice Età al Primo Parto – elaborato da ANASB.

Benvenuti si è soffermato anche sull’importanza della divulgazione e consultazione dei dati raccolti e, al riguardo, ha evidenziato la recente pubblicazione sul sito del Mipaaf del DM consulenza, con il quale sono stabilite le modalità di accesso ai dati raccolti nelle aziende zootecniche (in relazione ai programmi genetici degli Enti selezionatori e in relazione alla sottomisura 16.2).

Per quanto riguarda invece le attività future, istituzionalmente svolte dagli Enti selezionatori e riconosciuti ai sensi del D.lgs. 52/2018, essendo ancora in corso di svolgimento il progetto di cui al più volte citato PSRN ed essendo previsto il regolamento di transizione, le stesse saranno oggetto di opportuna attenzione e valutazione già a partire dall’anno 2024.

Il Direttore Coldiretti Latina e Frosinone, Carlo Picchi, ha descritto il progetto BIG come una grande sfida di innovazione lanciata da ANASB, fondamentale da cogliere per dare delle risposte agli allevatori e a tutti i consumatori, i quali potranno sentirsi maggiormente tutelati da prodotti che provengono da una filiera tracciata e sostenibile. Ha definito inoltre gli obiettivi del progetto BIG come base per la costruzione di un allevamento che garantisca una riduzione dello spreco delle risorse e un maggior rispetto per l’ambiente.

L’Assessore Agricoltura Regione Lazio, Enrica Onorati, nel concludere i lavori, ha affermato: Il Miglioramento Genetico della Bufala Mediterranea Italiana rappresenta un obiettivo strategico per tutti gli attori della filiera: allevatori, intermediari, trasformatori; perché ognuno di queste tre figure potrebbe trovarvi giovamento economico.” In termini generali, con chiarezza, passione e determinazione, ha evidenziato quanto l’assessorato della Regione, attraverso l’attivazione di importanti finanziamenti nel quadro della Politica di sviluppo territoriale integrata, sia attivo verso i bisogni degli esponenti del settore Agro-zootecnico del Lazio.

La giornata si è quindi conclusa con i saluti del Presidente Palmieri, che ringraziando ancora una volta tutti i presenti, nel ribadire che entro la fine dell’anno verrà pubblicato il primo Indice Genomico della Bufala Mediterranea Italiana, ha colto l’occasione per presentare lo Staff degli Esperti di Razza e annunciare l’apertura a breve di un punto di contatto e di informazione ANASB a Priverno (LT) che sarà a disposizione degli allevatori bufalini del Lazio.

Azienda Alvidio Giuliani. La Storia

La storia dell’azienda di Alvidio Giuliani inizia nei primi anni novanta ad Amaseno (FR), quando la madre, nonostante il lavoro in fabbrica, decide di acquistare pochissimi capi di Bufala Mediterranea Italiana e di allevarli allo stato brado.

Con il passare degli anni, l’azienda è cresciuta gradualmente e nel 2007, anno in cui inizia la gestione da parte di Alvidio, conta circa 30 capi.

Negli ultimi quindici anni, grazie alla gestione di Alvidio l’azienda ha aumentato notevolmente il numero di soggetti presenti in stalla, fino ad arrivare ai circa 260 dell’ultimo anno.

Nonostante la crescita e i cambi generazionali, all’interno dell’azienda la necessità di allevare garantendo idonee condizioni di benessere agli animali, non è cambiata.
Vista la grande attenzione che Alvidio e la sua famiglia hanno per il benessere animale, negli ultimi anni sono stati fatti diversi accorgimenti strutturali ed istallazioni all’interno della stalla.
A tal proposito infatti, è stato aumentato lo spazio disponibile per singolo capo sia all’interno dei ricoveri che nei paddock esterni, è stata migliorata la copertura della stalla e sono state installate doccette e spazzole.

Uno dei grandi meriti di Alvidio è quello di aver posto particolare attenzione al miglioramento genetico ed è per questo che dal 2020 ha scelto di essere socio ANASB sfruttando attivamente il suo team di esperti, i quali, oltre ad effettuare valutazioni morfologiche dei soggetti presenti in stalla, rappresentano un importante supporto nella creazione e gestione dei piani di accoppiamento specifici.

La fiducia posta in ANASB da parte dell’azienda è provata anche dal fatto di avere in stalla tutti i soggetti con DNA depositato.

La direzione futura dell’azienda sarà quella di continuare a garantire delle condizioni di elevato benessere agli animali, allevare sempre più soggetti di elevato valore genetico ed infine di creare una stalla di nuova generazione con impianti in grado di rendere più efficiente la gestione energetica.

Azienda Agricola Popolla. La Storia

L’azienda agricola Popolla nasce ad Amaseno (FR) nel 1982 grazie alla decisione del nonno di Antonio Popolla di acquistare la prima bufala; da allora la crescita dell’azienda è stata costante ed attualmente conta circa 280 capi.

L’obiettivo principale di Antonio e suo padre è da sempre quello di allevare i propri animali in idonee condizioni di benessere animale ed è per questo che, oltre a disporre di diversi accorgimenti strutturali, l’allevamento dispone anche di una zona pascolo utilizzata soprattutto dal gruppo delle manze e dell’asciutta.

La grande attenzione per il benessere animale e la perfetta gestione di altri parametri aziendali, hanno creato i presupposti ideali per fare in modo che l’azienda potesse occupare un’importante posizione in classifica provinciale e regionale per la produzione di latte.

Uno degli aspetti che sicuramente ha contribuito alla crescita della produttività aziendale è stato sicuramente il lavoro fatto per migliorare la genetica della mandria. Attualmente l’azienda vanta infatti un elevato numero di soggetti con la qualifica di “madre selezionata”.

I risultati ottenuti dalla selezione genetica aziendale sono stati raggiunti attraverso un’attenta valutazione degli indici genetici pubblicati annualmente da ANASB, grazie ai quali, con il supporto degli esperti ANASB, è possibile creare i piani di accoppiamento in funzione delle caratteristiche genetiche e morfologiche della mandria. 

La particolare cura della selezione genetica non poteva prescindere dall’utilizzo dell’inseminazione strumentale (I.S.) e, al fine di garantire un rapido miglioramento genetico della mandria, dal 2018 ad oggi si è passati da 30 a 120 soggetti fecondati con I.S.

Un ulteriore vanto per l’azienda è sicuramente il rispetto per l’ambiente. L’azienda è stata una delle prime dell’area ad aver istallato un impianto fotovoltaico in grado di fornire energia pulita che, oltre a garantire un’importante quota energetica a basso costo, permette di diminuire fortemente l’impatto ambientale dei processi di produzione.

Gli obiettivi futuri dell’azienda sono: la costruzione di una nuova stalla con la presenza di un innovativo sistema di mungitura automatizzato e premiare il lavoro fatto con la genetica aziendale riuscendo finalmente a candidare un toro in prova di progenie.